Domani la sfida tra Lazio e Bologna, una gara speciale per tutta la famiglia Mihjalovic e per il figlio Miroslav, nato laziale ma che sta studiando da allenatore con i rossoblù
Domani andrà in scena Lazio-Bologna, una gara a dir poco speciale per la famiglia Mihajlovic. Sinisa, infatti, ha giocato nella squadra biancoceleste per sei stagioni, dal 1998 al 2004, ma poi è stato anche allenatore del Bologna, prima della sua scomparsa.
Con la Lazio ha giocato in tutto 193 partite mettendo a segno 33 reti e 32 assist, numeri da record se si considera che ha giocato come difensore centrale. La sua specialità, che ha contribuito sensibilmente alle statistiche sui gol, era da calcio piazzato: le sue punizioni si ricordano tutte’ora a distanza di più di 20 anni.
Al Bologna, invece, ha trascorso due fasi come allenatore: la prima, da esordiente assoluto, nel 2008/09, mentre la seconda, che si rivelerà poi l’ultima, dal 2019 al 2022.
L’intervista del figlio Miroslav
Mihajlovic si è sempre dichiarato legatissimo a Roma e specialmente alla Lazio, così come tutta la sua famiglia. Non è da meno il figlio Miroslav, che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha parlato dell’emozione che prova quando si avvicina la gara contro il Bologna: “È la gara di papà. Sarò all’Olimpico, mi ci vorrebbe una di quelle sciarpe doppie… Io sono nato e cresciuto laziale, lo sono da quando ero bambino, si sa, ma anche il Bologna è dentro la famiglia Mihajlovic: per quel tantissimo che ha fatto con e per papà e per l’opportunità formativa che sta dando a me. Il cuore è diviso”.
Miroslav, infatti, sta seguendo le orme del papà e sta studiando da allenatore proprio nel centro sportivo del Bologna: “Sto apprendendo la gestione dei ragazzi, tattiche diverse, mille cose. Papà mi diceva di dare sempre il massimo, di non accontentarsi e di crederci. Tutto va guadagnato, nessun regalo, neanche per il mio cognome. Valgo? Non valgo? Sono Miroslav: devo mostrare cosa sono non in base al mio cognome. Allenare per me è un po’ come essere con lui”.