Como, Cutrone riceve minacce di morte: la reazione sui social

Patrick Cutrone e i suoi figli sono stati vittime di minacce di morte dopo il rigore sbagliato nel finale della partita tra Udinese e Como
Cutrone, Como
Cutrone, Como

Quanto avvenuto nella serata di ieri a Patrick Cutrone, dopo il rigore sbagliato contro l’Udinese al 95′, è specchio di una delle malattie che invadono il mondo del calcio. L’attaccante del Como è stato insultato da alcuni utenti sui social che, non soddisfatti, hanno voluto anche augurare la morte a lui e ai suoi figli. Parole pesanti che non possono essere giustificate neanche davanti alla rabbia per una partita persa e che hanno scatenato la reazione dello stesso attaccante che, condividendo gli screenshot della chat, ha aggiunto tra le sue storie Instagram: «Accetto le critiche com’è giusto che sia, ma queste cose non le lascio passare. Questo è un esempio di tanti altri» conclude facendo riferimento ad altri messaggi simili.

Cutrone come Henry

Il caso di Cutrone è solo l’unico di una lunga serie. Nella scorsa stagione una situazione simile l’aveva vissuta Thomas Henry, attaccante ex Hellas Verona, che sempre dopo aver fallito un rigore contro l’Inter era finito nel mirino di alcuni tifosi che lo avevano minacciato. Anche il francese, sempre su Instagram, aveva risposto: «A tutti coloro che pensano di conoscere il calcio meglio di chiunque altro e insultano la mia famiglia augurandole la morte, spero che un giorno possiate trovare pace nelle vostre piccole vite».

La mossa dell’AIC

A partire dalla stagione 2013/2014, l’Associazione Italiana Calciatori ha istituito un Osservatorio con l’obiettivo di censire tutti gli atti di violenze, intimidazione e minacce compiuti nei confronti dei calciatori, sia professionisti che dilettanti. Una raccolta che poi viene pubblicata, al termine di ogni stagione in un rapporto ufficiale.