Il 2015 è stato l’anno più bello, e allo stesso più brutto, della carriera di Serena Williams che si è aggiudicata tre Major su quattro, fallendo però incredibilmente il Grande Slam a causa della sconfitta rimediata nella semifinale degli US Open per mano della nostra Roberta Vinci, capace d’imporsi in rimonta per 2-6 6-4 6-4.

L’ex numero uno al mondo parla ancora oggi di quella sconfitta con enorme rammarico: “Non finisce come nei film. Non importa cosa avrei potuto fare di diverso, non era semplicemente la mia storia. Vincere è così affascinante, ma più vinci e più sarà difficile perdere. Non credo di essere riuscita a voltare pagina dopo quella sconfitta agli US Open 2015 con Roberta Vinci, non ho superato quel momento. Ero così arrabbiata, triste e delusa da me stessa: anche se avevo già vinto 21 Slam all’epoca, non erano abbastanza per me”.

La striscia interrotta di 33 vittorie consecutive negli Slam

In quel periodo storico, Serena Williams era letteralmente inarrestabile e si era presentata alla sfida con la tarantina forte di una serie di 33 successi in fila nei Major, iniziata con il trionfo agli US Open 2014 e proseguita, poi, con i trionfi di Melbourne, Parigi e Wimbledon.

In ultimo, il ricordo di Roberta Vinci: “Le persone ricordano ancora quella partita e io apprezzo davvero tanto questa cosa. Quella è stata una delle vittorie più belle della mia carriera e vita sportiva. Penso che l’ombra del Grande Slam, arrivati in quella fase del torneo, abbia messo un po’ di pressione aggiuntiva e influenzato Serena. Se avesse vinto gli US Open, avrebbe ottenuto qualcosa di incredibile e questo ha finito per condizionarla. Sinceramente, non pensavo di poter vincere, ma ho deciso di provarci perché a volte accadono i miracoli. In alcuni momento della partita ho immaginato che dall’altra parte della rete non ci fosse Serena Williams”.