Tennis

Tsitsipas, quando il papà è troppo ingombrante: tutti gli esempi nel tennis

Il caso del tennista greco: il padre Apostolos, suo coach ed ex campione, lo ha portato tra i migliori al mondo, ma allo stesso tempo non lo ha fatto crescere mai del tutto
Stefanos Tsitsipas
Stefanos Tsitsipas (Getty Images)

Il caso Tsitsipas: il padre Apostolos, suo coach ed ex campione, lo ha portato tra i migliori al mondo, ma allo stesso tempo non lo ha fatto crescere mai del tutto

Il tennis ha radici antichissime ed è proprio dall’antichità che nasce la convinzione che nel tennis i campioni devono avere dei papà-coach. Un genitore è colui che ti cresce in famiglia e nella cosiddetta “vita privata”, ma cosa succede quando i suoi insegnamenti non solo sono sotto agli occhi di tutti, ma influiscono anche sulla carriera sportiva di un figlio? 

Il caso Tsitsipas

In questo sport sono tantissimi i tennisti allenati da un proprio genitore e uno degli ultimi esempi è quello che riguarda Stefanos Tsitsipas. Suo papà Apostolos è stato il suo coach fino alla scorsa settimana, prima dell’ufficialità della separazione.

Apostolos è stato croce e delizia per Stefanos: è vero che lo ha aiutato a diventare uno dei migliori tennisti al mondo, ma è anche una delle ragioni che hanno portato il figlio a non evolvere mai del tutto. Negli scorsi giorni, infatti, Tsitsipas junior ha annunciato la separazione dal padre in veste di coach spiegando che preferisce “mantenere mio padre nel suo ruolo di padre e solo come padre.”

Stefanos ha poi continuato: “Mio padre ha cercato negli ultimi anni di allenarmi, crescermi nel modo giusto e fornirmi conoscenza e saggezza, sia dentro che fuori dal campo. Lo ringrazio per questo. Lo ringrazio per i sacrifici, il dolore e la sofferenza che ha sopportato per rendere questa impresa un successo. D’ora in poi il suo ruolo rimarrà entro i confini del ruolo paterno, e solo quello”

Non solo Tsitsipas: altri casi analoghi di papà-coach

Quello della famiglia Tsitsipas però non è l’unico caso di papà-coach. Nella storia del tennis non sempre si è trattata di una formula vincente, come nel caso di Fred e Sandon Stolle, con il papà che è stato tre volte finalista a Wimbledon mentre il figlio è stato decisamente meno competitivo.

Negli ultimi anni, però, il trend sembra essere cambiato. Ne è un esempio Sebastian Korda, nato da Petr Korda (numero 2 al mondo e vincitore degli Australian Open nel 1998) e Regina Rajchrtova, numero 26 Atp. Una storia simile la ritroviamo con Sascha Zverev: suo padre Alexander è stato numero 175 Atp, mentre sua mamma Irina era la numero 4 dell’Urss. Anche Casper Ruud, il primo top ten norvegese della storia del tennis, è stato allenato da suo papà Christian, numero 39 Atp a metà degli anni ’90. Non solo estero: in Italia Flavio Cobolli è stato immerso nel mondo del tennis da suo papà Stefano, numero 203 Atp nel 2003.