Tennis

Ritiro Nadal, Rafa amaro: “Fatico ancora a metabolizzarlo”

Primo Natale da ritirato per Rafa Nadal che confessa di essersi sentito un tennista professionista dall’età di 7 anni
Rafa Nadal
Rafa Nadal (Getty Images)

Non è un Natale come gli altri per Rafa Nadal che deve ancora metabolizzare l’enorme cambiamento prodotto dall’aver appeso la racchetta al chiodo come confessato in un video postato dall’ATP Tour: “Mi sento come se non avessi ancora realizzato perché è un periodo di tempo così breve e sto lavorando su così tante cose, ma è un cambiamento enorme. Non è solo che sono stato nel circuito per 20 anni, ma mi sono inoltre allenato professionalmente da quando avevo sette anni. Negli ultimi due anni ho sofferto molto per gli infortuni, non sono riuscito a divertirmi tanto in campo: è dura, ma questo ha reso la transizione un po’ più facile. Ora ho molte cose da godermi al di fuori del tennis, con la mia famiglia. Succede a tutti: ora è il momento di goderselo”.

L’animo di Nadal rimane comunque quello di un combattente

Lo spagnolo spiega che il fuoco è rimasto dentro di sé anche dopo il ritiro: “In gran parte sì, ma il desiderio di combattere deriva anche dall’educazione che ricevi da bambino, sui valori che ricevi dalla tua famiglia, sul modo in cui ti alleni ogni giorno. Ho avuto ottimi esempi intorno a me quando sono cresciuto, e gli esempi sono più importanti delle parole. Il mio allenatore è stato mio zio fin dall’inizio ed è stato molto severo, mi ha spinto al limite in ogni allenamento, così non ho avuto la possibilità di fermarmi, non ho avuto la possibilità di smettere di dare il 100% in ogni allenamento”.

Il segreto della sua motivazione

In ultimo, Rafa ha spiegato una parte importante del proprio carattere che l’ha reso leggendario: “Dentro di me c’è sempre stata la sensazione che se non si fa del proprio meglio sarei tornato a casa insoddisfatto di me stesso e ho avuto sempre il timore di non essere soddisfatto del mio atteggiamento. Posso perdere, posso giocare malissimo, ma ciò che non deve accadere è che io lasci il campo sapendo di non aver fatto del mio meglio”.