Pouille dopo alcool e depressione: “Ora voglio essere un buon padre”
Intervistato da Clay, l’attuale n. 101 del ranking mondiale Lucas Pouille ha ricordato il tunnel in cui era entrato qualche anno fa: “Alcolismo? Per me è molto importante raccontare tutto questo. È difficile parlare di questi argomenti quando sei un atleta professionista perché devi sempre mostrare una buona immagine di te stesso. Vuoi sempre mostrare la tua versione migliore in campo senza far vedere le tue emozioni per dimostrare che sei forte. Ora penso, però, che vada bene a volte diventare deboli e sentirsi tristi. Siamo esseri umani, è importante parlarne per sentirsi liberi, non c’è motivo di sentirsi in colpa o vergognarsi per questo e io ho avuto problemi di alcolismo e depressione”.
La rinascita di Pouille
Dopo anni difficili, il 30enne transalpino sembra stare molto meglio e ha anche una figlia che sta per compiere tre anni: “La vita in generale è un grande tabù, ma noto che i tennisti stanno migliorando in questo. La realtà è che tutti mentono, non puoi stare bene tutti i giorni della tua vita, ma è normale non voler parlare dei tuoi problemi con nessuno. La cosa positiva è che sempre più atleti ne parlano e questo è importante. Oggi vedo la vita in modo un po’ diverso: il mio obiettivo principale è essere un buon padre, voglio essere una persona migliore per mia figlia e mi piacerebbe che mi vedesse giocare, sentendosi orgogliosa di me” .