Tennis

Muller e la malattia di Crohn: il primo titolo ATP è ancora più speciale

Alexandre Muller deve convivere con una malattia complicata e ciò ha reso ancora più indimenticabile il titolo vinto a Hong Kong
Alexandre Muller
Alexander Muller (Getty Images)

A 27 anni compiuti, Alexandre Muller si è aggiudicato il primo titolo in carriera nel circuito ATP, rimontando per cinque volte consecutive un set di svantaggio nel torneo di Hong Kong, vinto grazie al successo in finale ai danni di Kei Nishikori.

Muller ha il morbo di Crohn

Questa splendida vittoria è resa ancora più speciale dalla particolare condizione di vita del transalpino che in una intervista all’Equipe ha rivelato la malattia cronica di cui soffre, una infiammazione che colpisce la parete di tutto il tratto gastrointestinale, costringendolo ad andare in bagno di continuo: “Senza questo problema avrei certamente potuto ottenere di più dalla mia carriera, ma ormai è così. Quando devo affrontare una seduta di allenamento guardo sempre dov’è il bagno più vicino. Prima di un match vado cinque o sei volte al bagno e al termine di una partita so che a breve avrò l’impressione di dover vomitare. Non posso bere troppo, non digerisco bene e dopo la partita sono pieno di contratture”.

La diagnosi a 13 anni

Il transalpino parla, poi, dell’odissea che ha affrontato da ragazzino: “L’allenatore chiamò i miei genitori, dicendo che era meglio smettere di giocare a tennis perché non voleva puntare su un ragazzino malato. A quel tempo mi vergognavo a confessare che dovevo andare in bagno di continuo, ma un fine settimana andai alla toilette almeno 30 volte e a quel punto i miei genitori mi sottoposero a esami e fu chiaro cosa avessi. Ora devo fare una iniezione ogni dieci giorni e, se la salto, finisco in ospedale; dovrei prendere il cortisone, ma è una sostanza dopante e non voglio farlo perché sarebbe un inferno dal punto di vista burocratico e dovrei sospendere l’attività agonistica quando lo prendo. In campo sono molto calmo perché con tutto quello che mi è successo nella vita una partita di tennis non può mettermi addosso troppa tensione”.