Lo shot clock automatico non piace ai tennisti: le critiche di Alcaraz e Djokovic

Tanto nervosismo nel corso del Masters 1000 di Shanghai con la causa che va spesso ricercata in una novità da poco implementata nel circuito: lo shot clock, vale a dire l’orologio che segna i 25 secondi che un giocatore ha a disposizione tra un punto e l’altro prima di servire, parte automaticamente al termine del punto dopo la sperimentazione fatta al Queen’s e ad Halle a differenza di quanto accadeva in passato quando era il giudici di sedia a far partire il conteggio una volta annunciato il punteggio, togliendo quindi discrezionalità all’arbitro.
Le critiche di Alcaraz e Djokovic
Numerosi tennisti non hanno gradito il cambiamento a partire da Carlos Alcaraz: “Penso che per il giocatore sia qualcosa di negativo, mi sento come se fossi sempre di fretta: se giochi un punto lungo o finisci a rete, hai tempo solo per prendere un asciugamano e chiedere le palle: non avevo tempo per la mia routine”.
Opinione simile da parte di Novak Djokovic: “So che non dipende dall’arbitro, ma questo cambio di regole è incredibile. Per quattro anni abbiamo avuto una situazione in cui dovevamo prendere da soli l’asciugamano e adesso i raccattapalle stanno facendo del loro meglio, ma non sono allenati a farlo; è stata adottata una nuova regola senza avvisare neanche un giocatore: onestamente, è incredibile”.