Tennis

Lo shot clock automatico non piace ai tennisti: le critiche di Alcaraz e Djokovic

Il cambiamento operato per velocizzare il gioco ha fatto irritare tanti tennisti tra i quali Alcaraz e Djokovic
Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz (Getty Images)

Tanto nervosismo nel corso del Masters 1000 di Shanghai con la causa che va spesso ricercata in una novità da poco implementata nel circuito: lo shot clock, vale a dire l’orologio che segna i 25 secondi che un giocatore ha a disposizione tra un punto e l’altro prima di servire, parte automaticamente al termine del punto dopo la sperimentazione fatta al Queen’s e ad Halle a differenza di quanto accadeva in passato quando era il giudici di sedia a far partire il conteggio una volta annunciato il punteggio, togliendo quindi discrezionalità all’arbitro.

Le critiche di Alcaraz e Djokovic

Numerosi tennisti non hanno gradito il cambiamento a partire da Carlos Alcaraz: “Penso che per il giocatore sia qualcosa di negativo, mi sento come se fossi sempre di fretta: se giochi un punto lungo o finisci a rete, hai tempo solo per prendere un asciugamano e chiedere le palle: non avevo tempo per la mia routine”.

Opinione simile da parte di Novak Djokovic: “So che non dipende dall’arbitro, ma questo cambio di regole è incredibile. Per quattro anni abbiamo avuto una situazione in cui dovevamo prendere da soli l’asciugamano e adesso i raccattapalle stanno facendo del loro meglio, ma non sono allenati a farlo; è stata adottata una nuova regola senza avvisare neanche un giocatore: onestamente, è incredibile”.