Tennis

La storia di Truyol: il primo tennista squalificato per doping

Arrivato a ridosso della top 100 nel 1996, Nacho Truyol è stato il primo tennista nella storia ad incappare in una squalifica per doping
Pallina Tennis
Racchetta e pallina da tennis (Getty Images)

Intervistato da Nacho Encabo e Salvador Fenoll di Relevo, l’ex tennista Nacho Truyol è stato il primo tennista di sempre ad essere squalificato per doping dopo un test positivo nel 1997: “Ho dedicato tutta la mia vita al mondo dello sport, nello specifico al tennis. Ho attraversato tutte le fasi, prima da giocatore e poi da allenatore, cercando di trasmettere ai giovani cosa significa il tennis e ad aiutarli a raggiungere il massimo possibile nella loro carriera”.

Truyol racconta il caso di doping che l’ha visto protagonista

Classe 1973, il madrileno rivive il dramma che gli ha cambiato la vita: “Stavo giocando un torneo ad Ostenda, la prima e unica volta che sono stato in Belgio: sapevamo che lì c’erano dei controlli, ma ci sono andato ugualmente, ho fatto un test per le urine e dopo che ho perso ai quarti mi hanno detto che ero positivo al nandrolone e alla pemolina che non sapevo neanche cosa fosse. Soffrivo da molti mesi di un problema alla schiena e mi è stato prescritto qualcosa che me l’avrebbe rinforzata e, poi, ho saputo che conteneva una sostanza proibita. Col senno di poi, non sarei mai andato ad un torneo dove avevo la certezza che ci sarebbero stati dei controlli se l’avessi saputo. Il dramma è stato dopo perché era impossibile difendersi a causa del fatto che il giudice, il comitato, l’arbitraggio era tutto dell’ATP per cui ho deciso di ricorrere alla giustizia ordinaria”.

Il colpo di sfortuna

Truyol incappa, poi, in un episodio sfortunato: “Durante il processo di fronte alla giustizia ordinaria stava andando tutto bene quando la giudice rimase incinta e venne sostituita: tutto si è rivoltato contro di me e a quel punto rinunciai alla giustizia ordinaria e raggiunsi un accordo finanziario per chiudere la questione. La mia difesa si basava sul fatto che il medico mi aveva dato qualcosa senza il mio consenso e l’ATP era stata informata prima della mia positività, però la commissione dei tre medici ha costretto uno di loro a modificare la sua testimonianza perché all’inizio non c’era l’unanimità: quella è stata la cosa più grave e ingiusta di tutta questa storia”.

Lo spagnolo non è convinto di essere stato il primo tennista squalificato per doping

L’iberico rivela, infine, un particolare importante: “Mi hanno detto che se avessi accettato un accordo con loro non avrebbero reso pubblica la questione, una sorta di “silent ban”. Quando lo rendono pubblico è perché vai contro di loro, altrimenti ti offrono una sanzione occulta in cui perdi la classifica e dici di essere infortunato: per questo non sono sicuro di essere il primo tennista squalificato per doping“.