Tennis

La rivelazione di Murray: “Prima della proposta di Djokovic non seguivo più il tennis”

L’ex n. 1 al mondo, Andy Murray, è stato preso completamente di sorpresa dalla proposta di Novak Djokovic
Andy Murray
Andy Murray (Getty Images)

Il binomio tra Novak Djokovic e Andy Murray è nato in modo assolutamente inatteso per lo scozzese che non si aspettava la proposta di diventare l’allenatore del serbo.

Murray non si attendeva la chiamata di Djokovic

Durante l’Opening Week dell’Australian Open, Sir Andy ha rivelato come è nato il rapporto di collaborazione con Nole: “Mi stavo godendo il ritiro senza guardare nemmeno più il tennis. Giocare, competere o stare in campo non mi mancavano assolutamente, giocavo a golf quando abbiamo iniziato a scambiarci i primi messaggi, mi trovavo alla buca n. 17 e il tizio con cui stavo giocando mi chiese se avevo dei progetti in mente. Niente, gli ho risposto, nulla. Mezz’ora dopo ero in macchina e mi ha chiamato Djokovic per chiedermi se fossi interessato a dargli una mano, una cosa che non mi sarei mai aspettato”.

Il consulto con la moglie

Il tre volte vincitore di Slam ha confidato di aver ricevuto una spinta decisiva dalla moglie: “Gli risposi che dovevo prima parlarne con la mia famiglia e mia moglie mi ha spinto ad accettare: dopo un paio di giorni la cosa cominciò a sembrarmi una fantastica opportunità. Penso di avere ancora una conoscenza decente del gioco e dei tennisti in attività, comprensione del gioco e strategia sono sempre stati dei miei punti di forza. Spero che vedere il gioco attraverso gli occhi di Novak lo possa aiutare ad affinare la giusta strategia”.

Per ora la collaborazione non andrà oltre l’Australian Open

In ultimo, Murray spiega che l’accordo tra i due vale soltanto per Melbourne: “Per ora, la partnership non procederà oltre l’Australian Open, l’ultima cosa che vorrei fare è entrare in questa squadra e cambiare ogni cosa; sono intervenuto soltanto su piccoli accorgimenti a cose che già si stanno facendo per provare ad aiutarlo e far migliorare tutto il team. Di certo, è stressante, ma la ricompensa può davvero essere enorme perché riuscire a far breccia in qualcosa durante l’allenamento è una cosa che ti fa sentire davvero bene ed è una sensazione gratificante“.