Tennis

Il ricordo di Johnson: “Che vergogna il ko con Sinner nel 2019…”

L’ex tennista statunitense Steve Johnson ha rivelato le sue sensazioni dopo aver perso con un Sinner minorenne a Roma più di 5 anni fa
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Il 12 maggio 2019 Jannik Sinner occupava soltanto la posizione n. 262 nella classifica ATP, ma grazie ad una wild card era entrato nel tabellone principale degli Internazionali d’Italia dove, recuperando da 2-5 nella frazione decisiva, riuscì a qualificarsi per il 2° turno a spese dello statunitense Steve Johnson.

Il ricordo di Johnson

A distanza di 5 anni abbondanti, l’ormai ex tennista statunitense non ha dimenticato quella sfida e svela dei particolari inediti nel podcast con John Isner e Jack Sock: “Era il primo turno degli Internazionali a Roma nel 2019, quella era solo la terza partita a livello ATP per Sinner, aveva 17 anni. All’inizio mi sentivo un po’ nervoso all’idea di giocare sul Centrale contro un italiano, ma poi mi sono ritrovato davanti un ragazzino magrissimo e ho capito che dovevo vincere. Ho vinto facilmente il primo set e non sapevo neanche chi fosse Sinner, ho pensato che sarebbe stato imbarazzante perdere quella partita. Ho giocato in maniera orribile il secondo set e l’ho perso malamente per 6 a 1, siamo arrivati al terzo set, ho avuto la possibilità di vincere ma alla fine mi è sfuggita di mano per 7 a 5“.

I propositi di ritiro

Un ko inatteso che lo ha portato addirittura a valutare il ritiro dal tennis: “Quando sono arrivato nello spogliatoio ho chiamato il mio agente e gli ho detto di cancellare i miei prossimi impegni, volevo ritirarmi dal tennis. Non potevo accettare la vergogna di perdere contro Sinner e gli ho detto che ero stato sconfitto da un ragazzino di 17 anni che faceva schifo, era terribile. Il mio agente e il mio allenatore mi ripetevano di dare tempo a Sinner, che era un giocatore destinato alla grandezza. Io gli ho detto che erano così stupidi, che quel ragazzino non sarebbe arrivato da nessuna parte, dopo aver battuto me non avrebbe più vinto neanche una partita. Sono contento di aver valorizzato il suo talento. Non avrei mai pensato che avrebbe potuto vincere degli Slam o diventare per distacco il miglior giocatore del mondo. Sono felice di essere una nota a piè di pagina della carriera di un tennista così forte e poi chissà, se non mi avesse battuto la sua vita avrebbe magari preso una strada diversa e adesso starebbe giocando i Challenger“.