Forlan, dal calcio al…tennis: giocherà in doppio con Coria
Quando faceva l’attaccante la rete la cercava in tutti i modi, ora dovrà cercare di evitarla. Diego Forlan, ex centravanti, tra le altre, di Villarreal, Atletico Madrid e Inter – a Milano non ha lasciato grandi ricordi, anzi spesso viene citato tra i flop del calciomercato nerazzurro -, una volta appesi gli scarpini al chiodo nel 2019, a quarant’anni, ha preso in mano la racchetta e pian piano si sta creando una “seconda carriera” nel tennis, passione ereditata dal padre Pablo, ex difensore di Peñarol e San Paolo che con la maglia dell’Uruguay giocò anche i Mondiali del 1974.
Forlan e la seconda vita da tennista
Iscrittosi a diversi tornei del circuito ITF World Tennis Masters Tour, ora è pronto ad alzare l’asticella e prendere parte all’Uruguay Open, torneo Challenger 100 in programma dall’11 al 17 novembre al Carrasco Lawn Tennis Club di Montevideo, dove si allena quotidianamente da un paio d’anni e dove sono passati grandi nomi come David Nalbandian, Guillermo Coria, David Ferrer, Juan Martin Del Potro o Fernando González. Forlan giocherà il doppio insieme a Federico Coria, classe 1992, attuale numero 101 del mondo nonché fratello di Guillermo, finalista al Roland Garros nel 2004. L’ex attaccante ha partecipato lo scorso giugno all’MT1000 di Lima, fermandosi ai quarti di finale nel singolare e arrivando al successo nel doppio. All’MT400 di Asunciòn, in Paraguay, è invece uscito sconfitto all’ultimo atto.
Che tipo di tennista è Diego Forlan
Nonostante il suo piede preferito fosse il destro, Diego Forlan impugna la racchetta con la mano sinistra e dopo aver tentato, invano, di giocare il rovescio a una mano come Roger Federer è passato a quello bimane, avvicinandosi così allo stile del suo idolo Rafa Nadal. “Gioca tutti i giorni al circolo. E viene ad allenarsi con me tre volte a settimana”, ha commentato Enrique Perez Cassarino, ex capitano uruguagio di Coppa Davis che sta assistendo da vicino la sua evoluzione tennistica. Forlan non è il primo calciatore in campo in un Challenger di tennis. Nel 2017 ci ha provato Paolo Maldini, iscrittosi a Milano in coppia con il suo istruttore Stefano Landonio. Per l’ex capitano e bandiera del Milan non andò bene: doppio 6-1 6-1 in 42 minuti contro l’olandese Pel e il polacco Bednarek. Forlan, almeno stavolta, si augura di non emulare il collega.