Tennis

Draper si confessa: “Guido ancora una macchina di seconda mano”

Il semifinalista all’ultima edizione degli US Open, Jack Draper, ha sottolineato come i soldi e la fama non l’abbiano cambiato
Jack Draper
Jack Draper (Getty Images)

Interessante intervista rilasciata da Jack Draper al Telegraph: “Quando ero più giovane, mi piaceva solo allenarmi un po’, tornare a casa, mangiare patatine tutto il giorno guardando la TV: ora che sento di avere un obiettivo e uno scopo più grandi di me voglio essere impegnato totalmente in quello che faccio”.

Il dramma della nonna Brenda

Il mancino britannico parla, poi, del dolore per la malattia che ha colpito nonna Brenda: “Guardi quella persona che ami e capisci che lei non sa più chi tu sia e nemmeno cosa le sta accadendo. Sono fiero di mio nonno, un vero eroe per quello che continua a fare“.

Il cambio di mentalità

Il semifinalista all’ultimo Open degli Stati Uniti parla della svolta arrivata dopo il k.o. al Roland Garros 2024 con il n. 176 al mondo Jesper de Jong: “In quel momento mi sentivo come fuori controllo e ho capito che dovevo rimettermi in sesto ed essere riuscito a trasformarmi in un giocatore diverso mi dà più felicità di aver raggiunto la semifinale a Flushing Meadows”.

Draper guida ancora una Polo di seconda mano

In ultimo, il connazionale di Andy Murray rivela che il successo e i soldi non l’hanno cambiato: “Quest’anno ho guadagnato bene, è vero, ma guido ancora una Polo di seconda mano: non sono materialista. Non penso a me stesso o a quello che faccio come qualcosa d’impressionante”.