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Doppio misto US Open stravolto, Errani e Vavassori in coro: “Una ingiustizia”

Il nuovo format del doppio misto non piace ai campioni in carica Sara Errani e Andrea Vavassori
Andrea Vavassori e Sara Errani
Andrea Vavassori e Sara Errani (Getty Images)

La prossima edizione degli US Open verrà, senza dubbio, ricordata anche per le novità introdotte nel doppio misto che sono, però, state subito bocciate dai nostri connazionali Sara Errani e Andrea Vavassori, vincitori dell’ultima edizione tradizionale a Flushing Meadows.

La rivoluzione decisa dagli organizzatori

Il torneo si disputerà nell’arco di due soli giorni (19 e 20 agosto), la settimana precedente all’inizio del singolare maschile e femminile, con un montepremi record di 1 milione di dollari per i vincitori, un tabellone da 16 coppie (con ben 8 wild card), partite al meglio dei tre set ridotti a quattro game, col deciding point sul 40 pari e super tie-break a 10 punti al posto del 3° set; soltanto la finale manterrà i set tradizionali a sei game.

Il giudizio negativo di Errani e Vavassori

Non si è fatta attendere la reazione dei campioni in carica, Sara Errani e Andrea Vavassori, che non hanno gradito le modifiche apportate al torneo: “Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto la notizia che il torneo di doppio misto degli US Open sarà completamente capovolto, cancellato e sostituito con una pseudo esibizione incentrata solo sull’intrattenimento e lo spettacolo. Si giocherà durante il torneo di qualificazione con 8 coppie di giocatori determinate dalla più alta classifica singola e 8 coppie di giocatori invitati dal torneo con una wild card. Una decisione presa senza consultare nessuno che non possiamo fare altro che accettare. Noi la vediamo come una profonda ingiustizia che manca di rispetto a una intera categoria di giocatori. Mettere i soldi sopra il tennis non è mai una buona idea. Al momento non sappiamo se avremo la possibilità di difendere il nostro titolo, ma speriamo che questo rimanga un caso isolato e che questa decisione non venga riproposta in futuro. Sentivamo fortemente il bisogno di condividere i nostri pensieri”.

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