MotoGP, Marquez: “Bagnaia lo rispetto, ma non siamo amici”

Un campione tra i più discussi di sempre, reo di aver messo i bastoni tra le ruote della Yamaha di Valentino Rossi quando il decimo mondiale sembrava a portato di mano e con quello la chiusura di un carriera che lo avrebbe probabilmente meritato. Marc Marquez non è tra i piloti più amati della MotoGP del passato e oggi si porta ancora addosso quella macchia che forse lo condannerà per tutta la sua carriera. Eppure, la sua forza è stata proprio quella di riuscire ad andare oltre, quella di far capire agli appassionati di motociclismo che al di là della simpatia e dall’antipatia, al di là dei gesti, in sella a quelle moto c’era e c’è una vera e propria leggenda che oggi, con la Ducati, rischia di frantumare ogni record, anche quelli del rivale Valentino Rossi.
La Ducati e lo speciale
Proprio la Ducati, tra lo scetticismo di molto italiano, ha deciso di metterlo al fianco di Pecco Bagnaia dopo un anno in Gresini, offrendogli l’opportunità di riprendere il cammino che aveva abbandonato prima del doppio infortunio alla spalla e lanciarlo, a 32 anni verso un futuro non lunghissimo ma di certo roseo e ricco di successi. Tutti temi che Marquez ha trattato nello speciale di Sky Sport, realizzato in Qatar, nel corso del quale si racconta a 360°. Speciale che sarà pubblico nelle prossime ore ma che, per il momento, offre un’anticipazione sul rapporto tra lui e il nuovo compagno di team Pecco Bagnaia.
Il rapporto tra Marquez e Bagnaia
«Io l’ho già detto, avere vent’anni non è la stessa cosa di averne trentadue. Non hai più quella rabbia da rookie, vedi le cose in maniera diversa. Alla fine io e Bagnaia abbiamo un bel rapporto, abbiamo lavorato insieme nel corso dei test, ma dalla prima gara ognuno punta ad arrivare primo, dando il 100%, ma il rapporto è bello. Poi in pista si lotta. Per lui ho tantissimo rispetto, ha vinto due titoli mondiali e non è facile, anzi è molto difficile. Ha fatto tornare a vincere la Ducati. Umanamente? Lui è sempre un signore, ha la sua posizione, ma la difende con rispetto. Da persona a persona non lo conosco come amico, come fratello. Ma da compagno di squadra e da sportivo lo rispetto molto perché è sempre un gentlemen».