Moto GP

MotoGP, è il 2024 ma sembra il 1970: a Barcellona per confermare due record

Un ultimo atto prima della fine della stagione di MotoGP, ma salvo sorprese saranno eguagliati due record incredibili
Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia (Getty Images)

Pochi giorni al via dell’ultimo atto della stagione di MotoGP 2024. Non si correrà a Valencia, ma a Barcellona per il Gran Premio della Solidarietà, con un titolo piloti ancora da assegnare e tante emozioni da vivere. Salvo sorprese clamorose, però, è già possibile inserire questa stagione all’interno di quelle da record per le case italiane e da incubo per quelle giapponesi. Che vinca Martin o Bagnaia, infatti, cambia poco almeno per due statistiche che reggono dal 1970.

Incubo nipponico

Il primo risultato record porta dritti nel Sol Levante e assume contorni profondamente negativi. Mai, dal 1970 a oggi, le case giapponesi avevano ottenuto zero successi nel corso di una stagione. Fu negativa per esempio anche l’annata 2023, ma in quella stagione Alex Rins riuscì comunque a portare a casa un successo ad Austin con la Honda. Quest’anno, invece, neanche un podio: il miglior risultato ottenuto da una casa giapponese è il sesto posto di Fabio Quartararo in sella alla Yamaha a Sepang. Nel 1970 la situazione era però diversa: Honda si era ritirata, Suzuki e Yamaha ancora non erano in MotoGP e Kawasaki aveva appena iniziato la sua avventura.

Sogno tricolore

Sempre nel 1970 e forse anche come diretta conseguenza vi fu il dominio assoluto della MV Augusta, capace di portare a casa undici gare su undici. In questo 2024 un exploit simile non sarà del tutto ripetibile: Ducati ha vinto 18 gare e 16 Sprint, lasciando però qualcosa agli avversari. L’unica ad approfittarne è stata l’Aprilia, con una diretta conseguenza: se KTM non dovesse riuscire a portare a casa nessun successo a Barcellona, per la prima volta dal 1970 ci sarebbe anche una stagione monopolizzata dalle aziende italiane.