Formula 1

Formula 1, chi lascia Newey poi piange: da Mansell a Vettel, tutti i delusi

Il progettista più geniale della storia della Formula 1 e tutti i piloti passati sotto la sua ala: storia di separazioni infruttuose
Adrian Newey
Adrian Newey (Getty Images)

È arrivata nelle scorse settimane l’ufficialità del passaggio di Adrian Newey in Aston Martin. Un addio alla Red Bull che era ampiamente nell’aria e che si è concretizzato lasciando delusa anche la Ferrari. A Maranello avevano davvero provato a convincere il progettista più geniale della storia della Formula 1, ma per una serie di ragioni – non economiche – l’accordo non è arrivato. Sorride l’Aston Martin, tremano Red Bull e Verstappen. Nel corso della carriera di Newey, infatti, tanti piloti che hanno conquistato titoli grazie al progettista inglese si sono trovati a mani vuote dopo la separazione.

Nigell Mansell

La Williams FW14B fu la prima creatura di successo di Newey. Nel 1992 Mansell la guidò dominando il Mondiale, ma a fine anno fu allontanano dalla Williams. Da allora, nessuna chance di lottare per la lotta al titolo.

Alain Prost

Al rientro in Formula 1 dopo un anno di stop, Alain Prost vinse il mondiale del 1993 al volante della Williams FW15C. In questo caso la mancata difesa del titolo fu motivata dal ritiro definitivo di Prost dopo l’affermazione su Senna. 

Damon Hill

Nel 1996 il ciclo vincente di Newey con la Williams si concluse. La FW18 fu portata al successo da Damon Hill, con otto vittorie su sedici gare. Fu l’ultima affermazione iridata per Hill, che poi non riuscì a lottare per il successo Mondiale in Arrows e Jordan.

Mika Hakkinen

Dopo la Williams arriva l’epoca McLaren per Adrian Newey. La prima macchina a cui lavora è quella del 1998: la MP4/13 domina la stagione con la guida di Mika Hakkinen, che bissò poi anche nel 199 conquistando l’ultimo titolo con la MP4/14.

Sebastian Vettel

Un dominio assoluto quello di Sebastian Vettel con la Red Bull. Quattro mondiali di fila dal 2010 al 2013, poi nel 2015 la separazione che non portò più titoli al tedesco, ritiratosi – definitivamente? –  nel 2022.