Formula 1

Formula 1, Briatore voleva Sainz: le ragioni del mancato arrivo in Alpine

Il supervisore di Alpine svela nuovi dettagli sulle ragioni della retrocessione dell’ex pilota Ferrari per la prossima stagione di Formula 1
Leclerc e Sainz
Leclerc e Sainz (Getty Images)

Dopo l’addio alla Ferrari, dalla prossima stagione Carlos Sainz sarà in pista a bordo di una Williams. Un passaggio per certi versi a sorpresa quello dello spagnolo, che sicuramente ambiva a sedili più prestigiosi in Formula 1 visti anche i tanti cambiamenti attesi nel prossimo biennio all’interno del paddock. A fare chiarezza sulle ragioni di un simile accordo, però, interviene Flavio Briatore, che – fosse dipeso da lui – avrebbe volentieri portato l’ex Ferrari in Alpine.

La ricostruzione di Briatore

«Ho parlato con Sainz» svela Briatore. Che poi spiega le ragioni del mancato accordo tra lo stesso Sainz e Alpine. «Era interessante per noi, ma solo per quattro anni. Non ha senso prendere un pilota come Carlos per uno o due anni. O crede nel nostro programma o non ci crede. Non ho bisogno di un pilota che mi costa un sacco di soldi e che cerca di andare in un’altra squadra quando se ne presenta l’occasione». 

Il futuro di Alpine

Briatore, poi, si è soffermato anche sulle possibili scelte del futuro di Alpine: «Sono interessato a qualsiasi pilota che sia veloce. Colapinto ha sorpreso tutti. Ma abbiamo contratti con Gasly, Doohan e Aron per la prossima stagione. Se ci fosse l’opportunità di prendere Colapinto per il 2026, bisognerebbe pensarci. Tuttavia, bisogna sempre essere cauti nel valutare i piloti. In questo sport, dopo una buona gara ci si esalta subito. Poi il prezzo sale e improvvisamente si parla di 20 o 30 milioni di dollari. La scelta oggi è molto più ampia di un tempo. Oggi ci sono sei o sette piloti promettenti in Formula 2 e Formula 3. Vogliamo concentrarci su quelli bravi. Vogliamo concentrarci su quelli buoni nella nostra accademia e non andare più in giro con l’annaffiatoio. Probabilmente la scelta si ridurrà a tre piloti. Aron, Mini e Martins».