Formula 1

Formula 1, addio Verstappen? Marko conferma: “Non vuote minacce ma…”

Il campione del mondo in carica potrebbe presto lasciare la Formula 1: la conferma arriva anche da casa Red Bull
Max Verstappen, Gran Premio d'Olanda
Max Verstappen, Gran Premio d'Olanda (Getty Images)

Ci pensa Helmut Marko a cancellare la serenità dal volto di chi pensava fossero solo vuote minacce le parole di Max Verstappen su un possibile addio non troppo lontano alla Formula 1. Il campione del mondo in carica ha ripetuto più volte negli ultimi mesi di non voler restare nel paddock a vita, mettendolo poi in chiaro durante la conferenza stampa del Gran Premio di Monza: «Non voglio stare in Formula 1 fino a quarant’anni. Potrei farlo, ma avrei speso metà della mia vita a correre invece che vivere».

Entrato nel Circus a diciassette anni, il percorso di Max è stato costruito passo dopo passo da papà Joe Verstappen, sempre attento alla carriera del figlio. Ma l’olandese ha le idee chiare: vuole sperimentare altre categorie, magari con meno obblighi e pressioni, per smettere di «correre invece che vivere», per dirla come Max. Un tema questo tornato spesso di moda negli ultimi tempi, prima per le liti interne in casa Red Bull, poi per il calo di prestazioni della monoposto di una scuderia che sembra ormai al termine di un ciclo da dominatori assoluti.

Come se non bastasse, poi, anche gli scontri con la FIA e Liberty Media, non ultimo quello relativo al linguaggio usato da Verstappen: «Per me quando è troppo è troppo. Le corse e la Formula 1 continueranno anche senza di me» si era lasciato sfuggire l’olandese dopo la gara. Ora, però, a mettere il carico arrivano anche le conferme di Helmut Marko sul futuro del ventisettenne olandese. Altro che minacce, quelle di Verstappen sono parole ben ragionate secondo il consigliere Red Bull: «Bisogna prendere Max sul serio. Ha ottenuto molti risultati ma per lui è importante che si goda anche l’intero sport. Se questo diventa sempre più difficile, allora ha un carattere che quando dice: “È finita”, lo dice seriamente».