Serie A

Zalewski, da Mourinho ai fischi dei tifosi: ecco le sue parole

Il terzino giallorosso, dal ritiro della Polonia, commenta il momento complicato che sta attraversando lui a livello personale e la squadra
Zalewski, Roma
Zalewski, Roma (Getty Images)

Dal ritiro della Polonia, che tra venerdì e lunedì affronterà Portogallo e Scozia in Nations League, Nicola Zalewski ha parlato al portale Goal del difficile avvio di stagione della sua Roma, passata nelle mani di Claudio Ranieri dopo gli esoneri di Daniele De Rossi e Ivan Juric. “Se sono qui con la Polonia è anche perché ho sempre avuto allenatori come Mourinho, De Rossi, Juric che hanno creduto in me – dichiara il terzino giallorosso -. In estate sono stato molto vicino al Galatasaray e poi al PSV. Ho analizzato tutto e ho preso la decisione che mi sembrava migliore, rimanere a Roma. Mi sento romanista – continua Zalewski –, non ho mai fatto ragionamenti se fosse meglio lasciare la Roma in quel momento o alla fine del contratto. Sono giovane, la cosa più importante per me è giocare e volevo farlo nella Roma. L’esclusione dopo aver rifiutato il Galatasaray? Sono rimasto sorpreso dalla reazione del club, ma fortunatamente è acqua passata”.

Zalewski sul momento della Roma e su Mourinho

Sul difficile momento che sta attraverso la squadra, ma anche lui a livello personale, commenta: “Di certo non è piacevole essere fischiato dai tifosi del club che amo, ma se i risultati della squadra sono scarsi è difficile pretendere che i tifosi siano soddisfatti. Mourinho? Mi è stato davvero di supporto. È stato molto importante per la mia carriera. Mi ha permesso di giocare in prima squadra, ma potevo contare su di lui non solo per il calcio: mi è stato molto vicino quando è morto mio padre. Ogni volta che ne avrò l’opportunità, lo ringrazierò volentieri. Vorrei che tutti gli allenatori avessero la sua personalità”.