Serie A

Szczesny racconta: “Sono tornato grazie a Lewa. Mi ha chiamato e…”

Wojciech Szczesny racconta del suo ritorno in campo con il Barcellona e di quella chiamata di Robert Lwandowski che lo ha convinto a tornare in campo
Wojciech Szczesny

Terminata la sua avventura con la maglia della Juve, Wojciech Szczesny aveva deciso di appendere i guanti e gli scarpini al chiodo. Il portiere polacco sembrava aver chiuso con il calcio giocato e per lui si prospettava un nuovo inizio, una carriera differente rispetto a quella che aveva vissuto a quel momento. Una nuova vita per la quale, però, probabilmente non era ancora pronto. Per lui il calcio aveva ancora qualcosa in palio, era pronto a concedergli un’ultima grande esperienza, una nuova grande maglia da indossare dopo quelle di Arsenal, Roma e, appunto, Juventus. Così, qualche settimana dopo il doloro annuncio, a farlo tornare sui suoi passi è stato il Barcellona o, ancora più precisamente, Robert Lewandowski, suo compagno di Nazionale che come racconta lo stesso Szczesny ai taccuini della Gazzetta dello Sport, lo ha chiamato per convincerlo ad aprire al suo ritorno in campo.

Szczesny racconta della chiamata di Lewandowski

«Il 21 settembre vado a Zurigo a intervistare Arsene Wenger per un documentario sulla mia carriera. Mi dice: “Sono sicuro che torni a giocare”. Io rido. Torno a Marbella e mio figlio mi chiede di vedere il Barça, che gioca col Villarreal. Ho guardato il mio destino. Ter Stegen si fa male, a fine partita dallo spogliatoio mi chiama Robert (Lewandowski, ndr). Ho sentito che era un’opportunità troppo entusiasmante per rifiutarla. Sono venuto qui senza l’aspettativa di giocare. Lo stile di gioco è completamente diverso. Con esperienza e intelligenza cerchi di capire dove stare e come muoverti ed è impossibile farlo senza errori».