Serie A, la Top-11 degli U21: i giovani più talentuosi del campionato
In Italia il talento non manca. Sicuramente la loro produzione è nettamente calata rispetto a qualche anno fa, indubbiamente non è un periodo roseo per il nostro Paese da questo punto di vista, ma non è vero che non ci sono calciatori giovani da poter far crescere. Questo discorso si può allargare poi su due strada. Da una parte c’è quello che concerne la produzione di giovani calciatori italiani, dall’altra la costruzione di talenti che possano alzare il valore del nostro campionato indipendentemente dalla loro nazionalità. Il calcio italiano oggi ha bisogno di entrambi. Ha bisogno dei talenti italiani da mettere al servizio della Nazionale, ma ha bisogno anche di quelli che diano nuovo blasone a una Serie A che internazionalmente parlando ha sicuramente perso il suo fascino, a vantaggio dell’eterna Premier League, ma anche della Bundesliga e per certi versi della Liga spagnola. Ripartire è la parola d’ordine e per farlo si devono coadiuvare anche due aspetti che apparentemente possono sembrare opposti: la produzione di propri calciatori e l’internazionalizzazione – a un certo livello – del proprio calcio. Proprio in questo senso, anche per capire a che punto si è in questo lungo processo, abbiamo deciso di delineare una Top-11 che racchiuda al suo interno tutti gli U21 più interessanti della Serie A.
Portiere – Lorenzo Torriani
L’estremo difensore della nostra Top-11 lo andiamo a pescare dalla rosa del Milan. Prodotto del settore giovanile rossonero, Lorenzo Torriani ha già fatto parlare di sé in questa stagione. In occasione della partita di Champions League contro il Liverpool, persa per 3-1 dalla squadra di Paulo Fonseca, la fiducia del tecnico portoghese è ricaduta tutta sul classe 2005 quando, dopo l’infortunio accusato da Maignan a inizio secondo tempo, è stato costretto a sostituirlo mandando in campo il giovane diciannovenne, invece del più esperto Sportiello. Scelto, ormai, come secondo portiere Torriani è sceso in campo anche nella vittoria in Coppa Italia contro il Sassuolo per 6-1, giorno del suo esordio da titolare con il Milan dei grandi. Di recente è anche tornato in Serie C, per difendere i pali del Milan Futuro con il quale ha totalizzato 4 presenze.
Difensori – Michael Kayode, Diego Coppola, Giorgio Scalvini, Patrick Dorgu
Il quartetto difensivo è per tre quarti azzurro. Partendo dal terzino destro, la scelta di Michael Kayode è stata a dir poco complicata. Lo scarso impiego di quest’anno sotto la gestione Palladino, però, non può cancellare quanto di grande è stato visto lo scorso anno con italiano, quando dopo l’infortunio di Dodò è stato lui a raccoglierne l’eredità, diventando il titolare di una squadra che ha ottenuto l’ennesima qualificazione europea e la seconda finale consecutiva di Conference League. Una stagione intera e i soli vent’anni di età sono le due caratteristiche che gli permettono di stare leggermente sopra Nicolò Savona, titolare della Juve, che sta iniziando a dire la sua solo quest’anno e che potrà essere valutato al pari di Kayode – di cui è più grande di un anno – solo al termine della stagione, per quanto l’inizio sia stato sorprendentemente positivo.
Al centro il primo difensore è Diego Coppola, anche più dell’emergente Pietro Comuzzo per un discorso simile a quanto fatto con Kayode e Savona. Nonostante il centrale della Fiorentina sia un classe 2005 capace di scalzare Martinez Quarta dai titolari, Coppola si trova un passo più avanti per quanto fatto vedere nelle ultime quattro stagioni si Serie A. Il classe 2003 esordisce con la maglia dell’Hellas Verona all’età di 19 anni (quelli che ha oggi Comuzzo) e nel giro di poco tempo si conquista la fiducia dell’ambiente e dei tecnici che si alternano sulla panchina scaligera. Coppola diventa rapidamente un titolare e oggi, a soli 21 anni, vanta 65 presenze con i gialloblù ed è uno dei giocatori più esperti e carismatici della sua squadra.
Sul centro-sinistra può esserci un solo nome, che forse non necessita neanche di spiegazioni. Giorgio Scalvini è il difensore centrale più promettente – per quanto sia già una conferma – del panorama calcistico italiano. Prodotto del settore giovanile dell’Atalanta, il classe 2003 vanta già 101 presenze con la maglia della Dea, numero condizionato anche dai due infortuni accusati negli ultimi mesi che non gli hanno permesso di essere a disposizione di Gasperini in questa prima parte di stagione, se non per 9′ divisi in due presenze.
A chiudere la linea difensiva è sì l’unico straniero, ma comunque un prodotto della Primavera del Lecce, dove si è trasferito nell’estate del 2023, dal Nordsjaelland: Patrick Dorgu. Terzino sinistro, potente e con enormi qualità offensive in queste due stagioni si è messo in mostra agli occhi di alcuni dei top club europei, con il suo futuro che sembrerebbe lontano dal Via del Mare. In due stagioni sono 52 le presenze complessive, 5 i gol realizzati, tre dei quali solo quest’anno dove spesso e volentieri è stato schierato da Gotti nel ruolo di esterno offensivo a destra, tornando nella sua posizione naturale solo con l’arrivo di Giampaolo sulla panchina giallorossa.
Centrocampisti – Fabio Miretti, Giovanni Fabbian, Nico Paz
Il discorso è il solito. Sicuramente Reda Belahyane meritava di essere inserito in questa Top-11, ma allo stesso tempo non si può ignorare il percorso di Fabio Miretti, centrocampista venuto fuori dal settore giovanile della Juve e che oggi sta costruendo la sua carriera a Genova. Il classe 2003 è stato lanciato da Massimiliano Allegri nel 2022, dopo aver indossato la casacca della Juve Next Gen in Serie C. Il suo impatto con il mondo dei professionisti è stato impressionante, al punto da convincere il tecnico a tenerlo in rosa. Così, nel giro di due stagioni ha contato 75 presenze con una maglia prestigiosa come quella della Juve e, oggi, 11 con quella del Genoa, dove si è trasferito in prestito in estate per dare continuità al suo percorso di crescita, che prosegue nonostante alcune difficoltà.
Al fianco di Miretti va un altro giovane che in Serie A sta dimostrando di poterci stare serenamente: Giovanni Fabbian. Il suo percorso di crescita è diverso rispetto agli altri già citati. Prodotto del settore giovanile dell’Inter, si mette in mostra nella stagione 2022/2023 in Serie B, con la maglia della Reggina, totalizzando 36 partite, 8 gol e 1 assist e sfiorando la promozione. Un profilo che in casa nerazzurra guardano con interesse, ma che attira soprattutto le attenzioni di un Bologna che, con l’arrivo di Thiago Motta in panchina, decide di puntarci acquistandolo quell’estate dall’Inter che, però, spinge per trattenere il diritto di recompra. Nel giro di un anno e mezzo Fabbian trova continuità prima con Motta e oggi con Italiano, giocando in tutti i ruoli del centrocampo e vantando 48 presenze e 6 gol con i falsinei.
Il centrocampo è a 3, ma approfittando della duttilità di Fabbian possiamo permetterci di alzare il terzo centrocampista sulla trequarti, anche perché un posto a Nico Paz gli va trovato. Sì, è vero, lui è venuto fuori in Italia solo quest’anno, ma la verità è che le 8 presenze con il Real Madrid nella scorsa stagione, il gol segnato al Napoli in Champions League a soli 19 anni (oggi ne ha 20), sono i numeri di un predestinato. Trasferitosi a Como in estate, ha impiegato mezz’ora per diventare il titolare inamovibile e la stella della squadra allenata da Cesc Fabregas. Indubbio talento, qualità tecnico pazzesche, tiro, linee di passaggi, visione: un trequartista che ha tutto, anche un passato con la camiseta blanca e con il Real Madrid Castilla, fatto di 54 partite, 12 gol e 7 assist. Oggi, in Lombardia, è un mito per i tifosi e per i compagni, ai quali ha servito 4 assist in 16 presenze, trovando anche 2 volte la rete.
Esterni d’attacco – Matias Soule, Kenan Yildiz
A destra c’è carenza di giocatori talentuosi. O, meglio, il talento non manca, ma è la continuità che complica la scelta ricaduta comunque su Matias Soule, classe 2003 della Roma, prodotto del settore giovanile della Juve, ma che ha fatto vedere le cose più importanti con la maglia del Frosinone, l’anno scorso, non riuscendo però a evitare la retrocessione. Le qualità dell’argentino lo hanno reso il punto di forza dei ciociari, che si sono affidati ai suoi colpi di genio nella passata stagione per tentare di ottenere la salvezza. In 39 partite ha segnato 11 gol, numeri di gran lunga superiori anche rispetto alla sua prima esperienza in Serie A con i bianconeri, caratterizzata da 21 presenze e 1 solo gol. Oggi, alla Roma – dove si è trasferito in estate, Soule sta faticando tantissimo a imporsi e in 17 presenze, di cui la maggior parte da subentrato, ha segnato 1 solo gol.
Sulla fascia opposta c’è uno die giocatori più forti e promettenti del panorama nazionale. Kenan Yildiz ha iniziato il suo percorso come Soule, indossando la maglia della Juve dopo essersi messo in mostra con la Next Gen. Prodotto del settore giovanile del Bayern Monaco, dopo un anno in Serie C ha fatto il grande salto in Serie A e nel giro di poco tempo non solo ha scalzato Federico Chiesa ma, quest’anno, ne ha anche raccolto l’eredità. In due stagioni con la casacca bianconera ha giocato 56 partite, segnando 8 gol e servendo 6 assist, di cui più della metà (4 reti e 5 assist) solo quest’anno.
Attaccante – Santiago Castro
A chiudere la Top-11 è l’unico attaccante del 4-3-3 che abbiamo selezionato: Santiago Castro. In avanti la novità è obbligata, le alternative sono davvero poche e neanche lontanamente vicine al livello espresso fino a oggi dal centravanti argentino, arrivato lo scorso 30 gennaio dal Velez Sarsfield. Reduce da 64 presenze in patria, 9 gol segnati e 2 assist serviti, in questa stagione ha tolto il ruolo da titolare di Dallinga e si è preso sulle spalle le squadre, mettendo a segno 5 gol e 6 assist tra Serie A e Coppa Italia solo nella prima parte di stagione, avvicinando i numeri che vantava in Argentina. Dotato di grande cattiveria, tecnica individuale e di senso del gol, potrebbe essere il nuovo Zirkzee, l’ennesima intuizione di un Bologna in rampa di lancio.