Serie A, interviene il Codacons: “Prezzi troppo variabili in trasferta, fissare tetto massimo”
Il costo dei biglietti nei settori ospiti della Serie A varia troppo tra uno stadio e l’altro: il Codacons chiede di fissare un tetto massimo per evitare che i tifosi disertino le trasferte
Il Codacons interviene nuovamente sulla Serie A. L’associazione che difende i diritti dei consumatori, infatti, chiede alla FIGC di fissare un tetto massimo nel costo dei biglietti per le trasferte italiane poiché i prezzi variano troppo da uno stadio all’altro. L’esempio lampante si ha guardando i prezzi dei tagliandi per il settore ospiti delle partite di questo weekend: nella stessa giornata di campionato si passa dai 19 euro di Lecce-Cagliari ai 45 di Lazio-Milan. Come sostiene il Codacons, continuando in questo modo si rischia che i tifosi decidano di non seguire più la propria squadra del cuore fuori casa.
Il comunicato del Codacons: “Il rischio è che i tifosi ospiti spariscano dagli stadi”
Questo il comunicato ufficiale del Codacons, pubblicato in mattinata sul loro sito:
“Il Codacons contesta l’assoluta variabilità dei prezzi imposti ai tifosi per i settori ospiti dei vari stadi d’Italia e chiede l’imposizione di un tetto massimo, a prezzi popolari, valido ovunque.
In occasione della prossima giornata di serie A, infatti, si assiste alla consueta pioggia di tariffe differenti a seconda dello stadio (e della partita) in questione: per un biglietto intero si va dai 19 euro di Lecce-Cagliari ai 20 di Inter-Atalanta e Bologna-Empoli, e poi su con i 25 di Udinese-Como, i 30 di Fiorentina-Monza, i 35 di Venezia-Torino, Genoa-Hellas Verona, Napoli-Parma, fino ai 45 di Lazio-Milan e Juventus-Roma. Tutte squadre in lizza per la stessa competizione ma divise, e non di poco, dai prezzi praticati alle tifoserie avversarie.
Di questo passo, e con certi prezzi, è chiaro, il rischio è che i tifosi ospiti letteralmente spariscano dagli stadi: un processo già in atto. Se il tifoso in trasferta rappresenta l’esempio maggiore di attaccamento e sostegno alla propria squadra, infatti, per le società è e resta il soggetto più debole: non frequenta abitualmente lo stadio oggetto della partita e pertanto la sua fidelizzazione non è un obiettivo prioritario. Perciò, può facilmente essere colpito da vere e proprie stangate – gli esempi negli ultimi anni non mancano di certo – che danneggiano unicamente, oltre alle tasche dei tifosi, lo spettacolo e lo sport.
Che il calcio non sia più uno sport a basso costo è noto da tempo, ma a tutto c’è un limite: chiediamo perciò alla Federazione di adottare un tetto massimo, a prezzi popolari, valido ovunque e in tutti gli stadi d’Italia, a garanzia del diritto dei tifosi a esprimere anche in trasferta la propria passione.”