Il colpo di testa di Gabbia all’89’ ha deciso il derby della Madonnina, consegnando al Milan una vittoria che mancava da orami 6 derby. Un respiro di salvezza dopo un avvio complicato, dopo una serie di sconfitte contro l’acerrimo rivale che avevano creato tensioni nel rapporto tra squadra e tifosi. Gabbia, un difensore centrale, ha deciso il derby milanese facendo viaggiare la mente in passato, a quei precedenti che avevano visto i difensori rendersi protagonisti di una delle partite più sentite del calcio italiano.

I difensori a segno nel derby di Milano: la storia

La lista di nomi è lunga, parte dal lontanissimo 1957 con l’interista Guido Vincenzi, segue nel 1960 con un altro interista, Armando Picchi. Il primo milanista a incedere, invece, fu Giuseppe Sabadini e lo fece in ben due occasioni: nel 1972 la prima, nel 1975 la seconda. Pochi anni dopo toccò ancora a un rossonero e suo ex compagno, Aldo Maldera nel 1978. Il primo nome davvero noto, però, fu quello di un esordiente Beppe Bergomi. Lo ‘zio’, storica bandiera dell’Inter, a soli 17 anni segnò all89’ – come Gabbia – il 2-2 definitivo in un derby del 1981. Nel 1992 a pareggiare il gol di Lentini fu Luigi de Agostini. Ancora tempo di bandiere e nel giro di 5 anni a essere decisivi furono due idoli, simboli storici dell’interismo e del milanismo: Javier Zanetti e Paolo Maldini.

Quest’ultimo nel 1994 segnò l’1-1 definitivo; il primo nel 1999 permise all’Inter di agguantare i rivali sul 2-2. Ad aprire il nuovo millennio, nel 2006, fu invece Kakha Kaladze del Milan che, al 70’, batté Julio Cesar con un tiro a incrociare e consegnò la vittoria al Diavolo. L’ultimo interista a riuscirci, invece, fu Walter Samuel che a pochi minuti dal fischio d’inizio sfruttò nel migliore dei modi l’assist di Cambiasso colpendo perfettamente di testa. In casa Milan, invece, il gol di un difensore non arrivava dal 2017, in quel caso furono addirittura due quelli che gonfiarono la rete. L’Inter vinceva per 2-0, all’83’ Alessio Romagnoli accorciò le distanze e al 97’, quando la fine sembrava ormai prossima, a pareggiare ci pensò Zapata.