Serie A

Orsato: “Siamo aperti a ogni riforma. Il mio ruolo nell’Aia…”

L'ex direttore di gara, Daniele Orsato, ha parlato della sua crescita fin da giovane, spostandosi poi sulle novità nel mondo arbitrale
Orsato, Calcio
Orsato, Calcio

Le scelte arbitrali sono ogni weekend al centro dell’attenzione. Errori o presunti tali diventano spesso protagonisti nel panorama calcistico nazionale, popolando i social e i salotti televisivi, in cui si discute continuamente su decisioni prese dal Var o dai direttori di gara che vengono reputate erronee da esperti o da opinionisti. Anche per questo in molti chiedono a gran voce un confronto pubblico, mandando gli arbitri davanti alle telecamere o almeno che intervengano a partita in corso spiegando la decisione presa al Var. In tal senso, la partita tra Tottenham e Liverpool ha segnato la storia, perché si è trattato della prima volte, nei top cinque campionati europei, che un direttore di gara si è rivolto al pubblico specificando il perché delle scelta fatta. Quest’ultimo è stato uno dei temi che l’ex arbitro Daniele Orsato, attivo fino a quest’estate, ha trattato nell’intervista rilasciata ai microfoni di Radio Rai.

Gli inizi di Orsato

«Ho cominciato per caso, il mio sogno era diventare elettricista. Dopo qualche mese di esperienza lavorativa, incontrai un ragazzo con cui giocavo a calcio e mi chiese se avessi la volontà di fare l’arbitro. Lì per lì non la presi molto bene ma poi accettai la sfida. Lui mi disse: ‘Non potrai capire cosa vuol dire essere arbitro se nella tua vita non hai mai arbitrato una partita’. Ricordo quella volta in cui tornai a casa dopo la riunione nella mia sezione e dissi a mia mamma che il mio obiettivo era arrivare in Serie A in sedici anni per arrivare a fare le partite di Gigi Agnolin, il mio idolo».

Il ruolo di Orsato nell’AIA

«Quando il presidente dell’AIA Antonio Zappi ha chiesto la mia disponibilità, ha voluto fortemente questo progetto. Mi occuperò di arbitri internazionali, per dare la mia esperienza. Qualche partita internazionale l’ho diretta e posso aiutare la crescita dei nostri Massa, Guida e Mariani. Mi occuperò di seguire i ragazzi giovani, che fanno parte della commissione di Serie A e B e i ragazzi della Serie C. Cercherò di portare le mie esperienze. Quando sono tornato dall’Europeo, ho cercato di ammazzare l’arbitro di campo dentro di me. L’arbitro l’ho saputo fare, ora devo cercare di far fare l’arbitro agli altri. L’errore che un giovane non deve fare? Pensare di aver già imparato tutto. A 47 anni Collina mi ha messo in discussione per poter partecipare ai Mondiali, lo stesso Roberto Rosetti per arbitrare all’Europeo. I ragazzi devono mettersi in discussione ogni giorno, solo così si avranno grandi soddisfazioni».

I prossimi esperimenti

«Siamo a disposizione per attuare qualsiasi nuova riforma che possa aiutare gli arbitri e il mondo del calcio. Se UEFA, FIFA e IFAB riterranno che l’Italia possa provare certi esperimenti, noi saremo in prima linea. L’Italia è stata sempre pioniera su tante cose. Noi saremo sempre pronti, siamo già prontissimi».