Serie A

Napoli, la ricostruzione su Conte contro la Lazio: “Chi faccio entrare!?”

Un retroscena della partita tra Lazio e Napoli ha messo in evidenza la scarsa fiducia di Conte verso la sua panchina
Antonio Conte, allenatore Napoli
Antonio Conte, allenatore Napoli (Getty Images)

Il Napoli di Antonio Conte ottiene il terzo pareggio consecutivo contro la Lazio, dopo quelli ottenuti contro Roma e Udinese. Allo Stadio Olimpico va in scena una partita ad alto ritmo, divertente, che vede però la squadra partenopea soffrire i biancocelesti, nonostante i due gol caduti dal cielo, con la rete di Raspadori – enorme regalo di Provedel – e l’autogol totalmente casuale di Adam Marusic. Nel finale la Lazio non solo pareggia, ma sfiora anche la vittoria nel finale con Noslin che parte palla al piede e si lascia parare la conclusione da Meret. Il Napoli vive gli ultimi minuti in enorme difficoltà, le assenze di Neres, Oliveira e Spinazzola pesano tantissimo sul match, soprattutto in quei momenti di difficoltà in cui Conte si girava verso la panchina alla ricerca di un giocatore tecnico e che potesse dare ulteriore qualità alla squadra e l’unica mossa possibile era quella di Politano, poi entrato molto bene nel match.

Conte e la frase ai suoi assistenti

«Ma chi faccio entrare!?». In questa frase c’è la partita del Napoli e la crisi di Conte. Il tecnico guarda le sue riserve e si rivolge così ad Oriali e al suo staff, cercando un’intuizione, un’idea vincente che però non arriva. I partenopei subiscono il 2-2, si piegano in ginocchio, quasi in preghiera nella speranza che non arrivi il gol vittoria di una squadra, come la Lazio, che sembrava forsennata e che per 90′ ha ammaestrato il Napoli, subendo solo per colpa di un errore individuale del portiere e una sfortuna incredibile sul doppio rimpallo Gila-Marusic. Baroni dà la terza lezione di calcio a Conte che, ancora una volta, si dimostra troppo fermo sulle sue scelte, a tratti ottuso, non mandando in campo le sue riserve e facendo solo due cambi su cinque a disposizione. Un attestato di stima per i suoi titolari, certo, ma soprattutto una coltellata alle spalle dei giocatori rimasti in panchina e che speravano nell’occasione di dimostrare di essere da Napoli. Conte si chiede chi poteva far entrare? Sul mercato sono stati spesi 160 milioni, pensare che non ci siano riserve idonee è un attacco indiretto ai giocatori e alla società, scaricando nuovamente le responsabilità sulle spalle di altri.