Lazio, senti Immobile: dall’addio in estate al possibile ritorno
«Volevo fare gli auguri ai laziali. 125 anni sono un traguardo storico, importante ed emozionante. La società è ricca di storia con presidenti, allenatori e giocatori e migliaia di tifosi che l’hanno amata e la amano. Far parte di questa storia è motivo di orgoglio. Alla fine quello che ti resta quando vai via sono i ricordi che mi danno la forza anche qui di avere lo stesso entusiasmo che voi avete visto in questi anni. Sono felice di far parte di questa storia perché 125, se ti fermi a pensare, sono davvero tanti. Quando sono andato via non ho avuto rimorsi o rimpianti perché per la Lazio ho dato tutto». Lo ha detto Ciro Immobile, ai microfoni di Radio Laziale, per 125 anni di storia della Lazio.
L’addio alla Lazio
L’attaccante si è poi soffermato sull’addio in estate ai biancocelesti: «Non ho mai dato la colpa a nessuno del mio andare via. Era una questione personale: quando sei stato in un posto tanti anni e ti hanno amato così tanto probabilmente fanno fatica ad accompagnarti alla porta. Si deve avere l’intelligenza, quando ami così tanto una cosa, di capire quando è meglio farsi da parte. Ho dato tutto, è stata una bellissima avventura. Prima che accada qualcosa di brutto che rovini il percorso bisogna dire ‘è stato bello, ci rivediamo più avanti’. Anche per stimoli personali, la Lazio aveva bisogno di altro e io volevo risentirmi come nell’ultimo anno e mezzo alla Lazio. A Roma torno spesso».
Sul Besiktas e sul futuro
Poi, ha aggiunto: «Qui a Istanbul sto bene. Mi capita di tornare a Roma, ho casa lì e credo che tornerò lì alla fine. Vorrei finire il mio percorso qui nel migliore dei modi e poi vorrei poter salutare la mia gente, è il mio chiodo fisso. Se ci sarà la possibilità di tornare ne sarei felice, chissà il futuro cosa mi riserva. Qui ho due anni di contratto ma vorrei continuare a giocare, non so se qui o da un’altra parte. Se dovessi scegliere, per un post carriera, è ovvio che la mia priorità è la Lazio. A volte il peso dell’importanza del giocatore può dare una responsabilità che diventa impegnativa. Voglio continuare a giocare ancora, ma nel mio pensiero ci sarà il tornare a Roma. Sicuramente ci tornerò a vivere».