Serie A

Lazio, Immobile suggerisce: “Ispirati al Napoli! E sulla Serie A…”

Ciro Immobile è tornato a parlare dopo l'addio alla Lazio, commentando il momento della squadra di Baroni, la Serie A in generale e il calcio in Turchia
Ciro Immobile, ex attaccante della Lazio oggi in forza al Besiktas
Ciro Immobile, ex attaccante della Lazio oggi in forza al Besiktas (Getty Images)

In estate la Lazio ha dovuto dire addio a uno dei suoi simboli recenti più importanti. Ciro Immobile, con l’apertura di un nuovo ciclo in quel di Formello, ha sentito la necessità di cambiare aria dopo anni difficili che lo hanno portato a sentirsi messo in discussione perfino nel club dove era capitano, leader e leggenda. Una separazione che in pochi avrebbero immaginato e che, forse, neanche lo stesso Immobile aveva contemplato negli anni precedenti, quando diventava il miglior marcatore all time nella storia della Lazio. Oggi l’attaccante italiano, che ha indossato anche la fascia da capitano della Nazionale, è in forza al Besiktas squadra con cui all’età di 35 anni ha segnato già 15 gol e servito 3 assist in 33 presenze. Intervenuto ai microfoni di La Repubblica, Immobile ha parlato del campionato di Serie A attualmente in corso, della sua Lazio, ma anche del suo momento in Turchia.

Serie A

«L’Atalanta ha sicuramente meno pressioni, ma ha perso lo scontro diretto con l’Inter e il calendario non la favorisce. Napoli è una piazza complicata, Conte cerca di togliere ogni ansia ai giocatori dicendo che non sono obbligati a prendersi il titolo, in realtà non pensa ad altro (ride, ndr). Il Napoli ha tutto per farcela, ma a volte sembra bloccato dalla paura di vincere, come a Como e a Venezia. L’Inter del mio amico Simone Inzaghi è talmente avanti in Champions, a proposito, il Bayern è un avversario tremendo, che rischia di pagare il doppio impegno, anche se ha una rosa super: ma la fatica si sente, tante partite pesano».

La Lazio

«La scelgo sempre se devo vedere una squadra in tv, mi diverte. E il 5-0 di Bologna non mi fa cambiare idea. Baroni mi ha dato buone sensazioni nelle due settimane in cui ho lavorato con lui. Meriterebbe la Champions. Per la Lazio, il modello deve essere il Napoli, che è andato in Champions tanti anni di fila anche dopo cessioni importanti: con Tare lo dicevamo sempre. Castellanos è forte. Io penso che dia il meglio con una punta accanto. E non mi sorprende l’esplosione di Isaksen: in allenamento si notavano le sue grandi qualità. Ma quando arrivi dall’estero nell’anno sbagliato di una squadra, è difficile emergere: a Dortmund a me successe esattamente così».

Il momento in Turchia

«Sono partito forte, poi un infortunio mi ha frenato. Ho avuto un calo fisico e mentale perché il gol non arrivava: anche in Turchia ci sono le pressioni, i tifosi si aspettano tanto. Da qualche settimana ho ritrovato forma e gol. I club più importanti non badano a spese per vincere in Europa, non solo in Turchia. Il fattore chiave per la crescita del movimento è la rivalità tra i tre grandi club di Istanbul, Besiktas, Galatasaray e Fenerbahçe, con la concorrenza del Trabzonspor: per crescere è stato ed è necessario investire. Hanno preso allenatori come Mourinho e i campioni che sapete, Icardi, Dzeko, Mertens, Osimhen e gli altri. Se li ho sentiti? Ci confrontiamo e parliamo quando le nostre squadre si sfidano. Mertens è stato decisivo per la mia scelta: gli ho chiesto tanti consigli prima di venire. Muslera si è trasferito a Istanbul da anni, ormai è casa sua. Sento spesso Morata, ho parlato a lungo con Icardi. In squadra con me c’è Joao Mario, ex Inter. E da poco ho incontrato Okereke, era alla Cremonese».