Inter, la rivelazione di Dimarco: “Al Sion ho pensato di smettere”
Ormai un riferimento nel ruolo, dopo anni di gavetta e di bocconi amari masticati. la carriera di Federico Dimarco, terzino sinistro titolare dell’Inter e della Nazionale italiana, non è stata sempre tutta rose e fiori e anzi ha rischiato seriamente di interrompersi molto presto. Tutta colpa di un’esperienza all’estero, ha svelato lo stesso giocatore al noto podcast BSMT: “In Italia non mi voleva nessuno, neanche in Serie B credo. Alla fine è arrivato il Parma e, dopo tre o quattro partite e un goal, ho subìto il distacco del tendine dell’adduttore: altri quattro mesi di stop. Dopo Sion volevo smettere, mi dicevo: “A me chi me lo fa fare di soffrire così”. A volte si dice ciò che si pensa”.
Una strana iniziativa
Dimarco ha raccontato nei dettagli anche gli strani metodi utilizzati dall’allora presidente del club svizzero per provare a spingere i giocatori a migliorare le proprie prestazioni. Modalità, per usare un eufemismo, certamente poco ortodosse: “Avevo 19 anni, il momento era importante e da lì rientro dopo 4 mesi dove era cambiato l’allenatore. Ora riderete, a gennaio eravamo ultimi o penultimi e il presidente della squadra si è inventato che dovevamo andare a fare una settimana di militare con le forze armate francesi per punizione. Abbiamo fatto il training, magari in caserma, nei campi. Dormivamo col sacco a pelo in mezzo ai campi, alle 6 svegli a camminare per 5/6 chilometri fino a che mangiavamo dentro le scatolette riscaldate col fuoco, ci facevano sparare, non con armi vere, ma è stato una sorta di addestramento militare”. Un’iniziativa per certi versi anche positiva, che non ha però cambiato il suo futuro all’interno del club: “A me quando l’han detto non volevo andare, se non andavi però non ti pagava. Eravamo più carichi e ha funzionato, ma poi ho discusso con l’allenatore e non ho più giocato”.