Inter, Benitez: “Possono vincere tutto. Dei nerazzurri mi piace…”

L’Inter è ancora in lotta su tre fronti. La squadra di Simone Inzaghi si è assicurata contro la Lazio l’accesso alle semifinali di Coppa Italia dove affronterà il Milan, mentre in Champions League ha battuto all’andata il Feyenoord al de Kuip per 0-2, con il rammarico per il rigore di Zielinski, presentandosi a San Siro con la possibilità di proteggere il vantaggio e il passaggio ai quarti di finale della competizione europea. In campionato, invece, persiste la lotta Scudetto contro il Napoli, con il primo posto mantenuto nello scontro diretto della scorsa giornata di Serie A. Per fare il punto sui nerazzurri, è intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico di Inter e Napoli, Rafa Benitez.
L’Inter punta al Triplete?
«Non è semplice ma ci sono le condizioni. Con sfide che ricorderebbero ai tifosi dell’Inter scontri epici del passato. A volte viene da pensare che il destino stia apparecchiando l’appuntamento con la storia: ma va detto che il destino se lo stanno costruendo da sé Inzaghi, i suoi ragazzi ed il club. Perché l’Inter può vincere tutto? Intanto, perché in campionato è prima, anche se ha solo un punto di vantaggio sul Napoli, che con l’Atalanta e ora anche la Juve sono concorrenti complicati da domare. E poi perché in Coppa Italia è favorita, nonostante le insidie che contiene il derby nella doppia semifinale. Infine, perché in Champions sta dimostrando una consistenza impressionante, non sbaglia un colpo.
I punti di forza dell’Inter
Il primo: non riescono a fargli mai gol, praticamente non mette mai in condizione l’avversario di tirargli in porta. Un solo gol subito finora testimonia la forza di un gruppo che riesce a fondere le due fasi, a coprire e poi a segnare. Il secondo: pure senza Dimarco, Calhanoglu e Mkhitaryan, il rendimento non cala e la personalità resta elevatissima. Il sospetto che le assenze potessero pregiudicare la prestazione è stato spazzato via dal risultato e dal modo in cui è stato ottenuto. Se hai Thuram e Lautaro parti da 1-0, quasi da 2-0»