Serie A

Inter, Antonello replica a Commisso: “Abbiamo sempre rispettato le regole”

Ecco le parole dell'amministratore delegato dei nerazzurri in risposta all'attacco del numero uno della Fiorentina
Alessandro Antonello, AD Corporate Inter
Alessandro Antonello, AD Corporate Inter (Getty Images)

“L’Inter ha sempre rispettato le regole e continuerà a farlo”. Così l’amministratore delegato dell’Inter, Alessandro Antonello, all’uscita dall’odierna assemblea della Lega Serie A, ha replicato al patron della Fiorentina Rocco Commisso che, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport nei giorni scorsi, aveva attaccato il club nerazzurro. A proposito dello stadio, invece, l’AD Corporate dei campioni d’Italia rivela: “Ci incontreremo con il sindaco nei prossimi giorni come previsto. Rimanere a San Siro? Non ci sono ancora risposte certe”.

Le parole di Commisso

Il numero uno della Fiorentina ha ancora una volta fatto parlare di sé dichiarando: “Invidia nei confronti dei club che hanno vinto in questi anni? No, perché certe vittorie sono arrivate grazie a situazioni debitorie assurde che hanno portato i club quasi alla bancarotta e poi nelle mani di fondi per la mancata restituzione da parte delle proprietà dei prestiti ricevuti. E io mi chiedo ancora se chi ha vinto in certi anni poteva essere iscritto al campionato. Stavo per comprare il Milan, poi è finito a mister Li e sapete come è finita. E Zhang? Non si sa più dov’è…anche lui costretto a lasciare l’Inter, indebitata con il fondo Oaktree. Poi c’è il caso Juve: da Ronaldo in poi Exor in cinque anni ha dovuto mettere 900 milioni di euro per sistemare i bilanci, nonostante i ricavi annuali fossero superiori a 450 milioni, più del triplo della Fiorentina. Dei club a cui possiamo paragonarci, solo l’Atalanta ha fatto meglio di noi come risultati, ma il loro progetto, compreso di infrastrutture, è partito prima. Le altre no, non posso invidiarle. La Juventus ha subito una penalizzazione per irregolarità – continua Commisso –, ma Milan e Inter hanno continuato a spendere nonostante centinaia di milioni di debiti e non sono state mai penalizzate per questo. Non si è voluto intervenire. Questi club, a partire dalla Juve, volevano aggiustare i bilancio con i soldi della Superlega a scapito dei tornei nazionali. Per fortuna quel progetto è fallito e il calcio si è salvato”.