Serie A

Goleada Inter-Juve: i precedenti nella storia del Derby d’Italia

Tra sorpassi e controsorpassi, finisce 4-4 la sfida del Meazza tra i nerazzurri di Simone Inzaghi e i bianconeri di Thiago Motta: non è la prima volta che ci sono almeno otto reti
Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter
Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter (Getty Images)

Termina con un pirotecnico 4-4 il big match del Meazza tra Inter e Juve. Un’altalena di emozioni dal primo all’ultimo minuto con sorpassi e controsorpassi che hanno regalato uno spettacolo unico non solo agli oltre 75mila presenti allo stadio ma anche ai milioni di telespettatori che hanno assistito al match davanti ai teleschermi. La sblocca al 15′ su rigore Zielinski, schierato da Simone Inzaghi nel ruolo di play al posto dell’infortunato Calhanoglu. Il vantaggio dei padroni di casa dura però appena cinque minuti, il tempo impiegato da Vlahovic per ristabilire l’equilibrio. Passano altri sei giri di lancette e gli ospiti vanno addirittura in vantaggio con Weah, bravo ad arrivare prima di tutti sul pallone messo in mezzo da Conceiçao, una vera e propria spina nel fianco nella retroguardia avversaria. I campioni d’Italia, però, non ci stanno e nel giro di 2 minuti la ribaltano con Mkhitaryan e un altro penalty di Zielinski. Si va negli spogliatoi sul risultato di 3-2 – mai si erano visti cinque gol nel primo tempo nel Derby d’Italia -. A inizio ripresa Dumfries porta a due le reti di vantaggio dell’Inter che, poi, ha anche quattro palle gol nitide per il pokerissimo. Partita finita? Nemmeno per sogno: Yildiz, entrato al 62′ per Weah, prima accorcia le distanze con un bel diagonale mancino poi, con lo stesso piede, firma il 4-4 finale a dieci dalla fine. Le squadre sono stanchissime e fino al triplice fischio di Guida non succede altro.

Le altre goleade tra Inter e Juve

Prima di questo incontro solo in altre due occasioni la sfida tra i nerazzurri e i bianconeri ha visto almeno otto gol: la prima si giocò il 17 gennaio 1932 allo Stadio Corso Marsiglia di Torino e la Juve ebbe la meglio per 6-2 sull’allora Ambrosiana; la seconda terminò addirittura 9-1, sempre per la Vecchia Signora, si disputò il 10 giugno 1961. Una partita rimasta negli annali.

Inter-Juve e quella sfida del 1961

In calendario il 16 aprile, venne sospesa per “troppo pubblico” dopo 30 minuti di gioco e 70 d’interruzione. La decisione dell’arbitro Gambarotta suscitò un mare di polemiche e di fatto decise lo scudetto. La Lega sanzionò i bianconeri, primi in classifica a +4 sull’Inter, con il 2-0 a tavolino per responsabilità oggettiva, di fatto rimettendo in corsa la squadra di Helenio Herrera. Ma il 3 giugno il presidente della Juve Umberto Agnelli (anche alla guida della Figc), alla vigilia dell’ultima giornata, con l’Inter a pari punti, vinse il ricorso e la Caf ridiede i 2 punti ai bianconeri ordinando la ripetizione della gara il successivo 10 giugno, con il titolo già nelle mani dei bianconeri a seguito del loro 1-1 in casa col Bari e la contestuale sconfitta nerazzurra a Catania (2-0) l’ultima giornata, partita in cui fu coniata la famosa locuzione “clamoroso al Cibali!”. Per proteste, nella ripetizione l’Inter schierò la formazione Primavera e perse 9-1.