Serie A

Genoa-Juve, Thiago Motta e una sfida da ex: dal Grifone alla panchina bianconera

L'italo-brasiliano ha vissuto momenti importanti con i liguri, prima in campo e poi da allenatore. Alla Vecchia Signora segnò la sua prima doppietta in Serie A, ora fa sognare lo Stadium
Thiago Motta, allenatore della Juventus
Thiago Motta, allenatore della Juventus (Getty Images)

Sabato alle ore 18 Genoa e Juve si sfidano al Luigi Ferraris – la partita si giocherà a porte chiuse a causa dei disordini avvenuti prima e dopo il derby di Coppa Italia vinto ai calci di rigore dalla Sampdoria – per la sesta giornata del campionato di Serie A. Una gara dal sapore speciale per Thiago Motta. Il tecnico italo-brasiliano, infatti, è un grande ex dell’incontro. Al Grifone il classe ’98 ha vissuto momenti importanti della sua carriera sia da calciatore che da allenatore.

Thiago Motta al Genoa da calciatore

Cresciuto calcisticamente al Barcellona, club del quale indossa sia la maglia della seconda che della prima squadra, dopo una brevissima parentesi all’Atletico Madrid, è proprio il Genoa a volerlo in Serie A nell’estate del 2008. Il presidente Enrico Preziosi riporta sotto la Lanterna anche Diego Milito (aveva indossato la maglia dei liguri da gennaio 2004 a giugno 2005 prima di trasferirsi al Saragozza) e i due trascinano il Grifone di Gian Piero Gasperini al quinto posto, conquistando così la qualificazione all’Europa League. Thiago Motta dalla cabina di regia detta i tempi del gioco, il Principe segna in tutti i modi: alla fine del campionato saranno 24 i gol realizzati, gli stessi del bolognese Di Vaio e solo uno in meno rispetto al capocannoniere del torneo, l’interista Zlatan Ibrahimovic. È proprio l’Inter di Massimo Moratti che punta i riflettori sui due gioielli rossoblù portandoli alla corte di José Mourinho con il quale vinceranno uno storico Triplete (scudetto, Coppa Italia e Champions League). A gennaio 2012, però, il suo tempo in nerazzurro scade e si trasferisce al PSG, dove appende gli scarpini al chiodo nel 2018.

Thiago Motta e la carriera in panchina: dalla parentesi al Genoa alla Juve

Thiago Motta, però, ha già il destino segnato: era una guida già in campo pertanto la naturale prosecuzione della sua vita calcistica non può che essere in panchina. Inizia con l’Under 19 del PSG, ma a ottobre 2019 viene chiamato dal Genoa per sostituire Aurelio Andreazzoli. L’esperienza da allenatore del Grifone, però, non è a livello di quella da calciatore, pertanto dopo appena nove partite di campionato (una vittoria, tre pareggi e cinque ko) viene esonerato. L’anno seguente conduce alla salvezza lo Spezia, dopodiché fa l’exploit con il Bologna: alla prima stagione si piazza al nono posto, alla seconda arriva quinto centrando la qualificazione alla Champions League. Thiago Motta, però, la competizione europea non la gioca con gli emiliani (al suo posto preso Vincenzo Italiano), ma con la Juventus, che decide di puntare su di lui per il dopo Allegri. I bianconeri erano nel suo destino: l’11 aprile 2009 siglò la sua prima doppietta in Serie A trascinando i rossoblù di Gian Piero Gasperini al successo per 3-2 a Marassi contro la Vecchia Signora di Claudio Ranieri. Tornando al presente, l’avvio è confortante: zero gol subiti in cinque partite, due vittorie, tre pareggi e 3-1 al PSV Eindhoven nell’esordio nella coppa dalle grandi orecchie. Sabato c’è la sfida al Genoa, una squadra che avrà sempre un posto speciale nel cuore del tecnico italo-brasiliano.