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Quando Fabregas “inguaiò” Puyol: l’aneddoto del Mondiale 2006

L'ex centrocampista spagnolo, ora allenatore del Como, racconta la disavventura vissuta una sera in Germania durante la manifestazione iridata
Carles Puyol e Cesc Fabregas
Carles Puyol e Cesc Fabregas (Getty Images)

Prima di intraprendere la carriera di allenatore e guidare il Como in Serie A, Cesc Fabregas è stato un eccellente centrocampista. Tantissimi i trofei conquistati con le squadre di club e con la nazionale delle Furie Rosse. Il classe ’87 faceva parte di quella generazione di fenomeni che tra il 2008 e il 2012 regalò alla Spagna due titoli europei e un Mondiale. Cesc, però, venne incluso anche della spedizione iberica in Germania, nel 2006. Ai microfoni del podcast “The Rest is Football” ha raccontato un aneddoto legato a quella manifestazione che ha rischiato di trasformarsi in una disavventura.

Il racconto di Fabregas

“Dopo la prima partita (vittoria per 4-0 contro l’Ucraina ndr), Aragones mi disse che avevo tutta la notte a disposizione per uscire. Così con Puyol, Iniesta, Xavi e Luis Garcia abbiamo deciso di andare in un ristorante giapponese, che all’epoca amavamo tutti. Prendemmo una Range Rover per portarci tutti lì e l’autista ci lasciò davanti al ristorante – racconta Fabregas-. Non era proprio un parcheggio, si era accostato. Io non ho guardato, anche se avrei dovuto farlo, ho aperto la portiera, un ciclista è passato molto velocemente, ha colpito lo sportello ed è volato a terra. Era privo di sensi, sanguinante, io non sapevo cosa fare. Eravamo tutti molto preoccupati. Ero giovane e, quando arrivò la Polizia, la mia reazione fu un po’ stupida: ‘Chi ha aperto la portiera?’, mi chiesero. ‘Puyol, Puyol!’, risposi. Lui voleva uccidermi. Siamo dovuti andare in questura – prosegue –, siamo stati lì tre ore e abbiamo dovuto pagare una multa. Siamo tornati un po’ preoccupati a dormire in albergo e alle 8 del mattino hanno bussato alla porta. Era Aragones, sono andato nel panico perché sentivo che qualcosa non andava. Ma lui ha detto: ‘Sai una cosa? Il ciclista era ubriaco… Sono cose che succedono. Se ti dicessi cosa ho fatto io in passato… Non preoccuparti, il ciclista sta bene grazie a Dio’”.