Calcio

Luis Alberto a 360°: “Inzaghi mi ha cambiato la carriera. Sarri? Era pieno di scaramanzie…”

L'ex calciatore della Lazio si è raccontato in una lunga interista in cui ha ripercorso i passaggi salienti della sua esperienza nella Capitale
Luis Alberto
Luis Alberto

Genio e sregolatezza ma anche un talento importante. 307 presenze in biancoceleste, 52 gol messi a segno, una Coppa Italia e due Superocoppa vinte. Luis Alberto è stato per anni Il Mago biancoceleste, le sue giocate hanno fatto gioirei i tifosi della Lazio, i suoi comportamenti spesso sopra le righe hanno fatto storcere il naso a diversi allenatori. Eppure lo spagnolo, nonostante alcuni scivoloni è stato una pedina fondamentale di quella squadra completamente rivoluzionata in estate. 

Luis Alberto: “Senza Inzaghi sarei tornato in Spagna”

Il primo artefice del suo successo è stato Simone Inzaghi e questo Luis Alberto non lo nasconde di certo: “Senza di lui sarei tornato in Spagna. Nel 2017 gli chiesi di andare via, ma si oppose. Mi conosceva. Quando avevo una giornata no mi invitava ad andare a casa. È il numero uno nel gestire le persone. A uno che si comporta così dai tutto. In Europa è senza dubbio al livello dei big e all’Inter è cresciuto molto“, ha affermato lo Il Mago nella lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

“Sarri? Ecco cosa lo faceva impazzire…”

Dopo Inzaghi è arrivato Maurizio Sarri con cui il rapporto è stato a volte turbolento. Luis Alberto però ci tiene a sottolineare di essere completamente estraneo al suo addio:Quando è andato via hanno detto che è stata colpa mia e che l’ho cacciato da Formello, ma non è vero. Mi è dispiaciuto quando si è dimesso. Sarri era pieno di scaramanzie: lasciava sempre un pacchetto di sigarette con tre mozziconi l’uno sopra l’altro, e nessuno glielo poteva toccare. Quando lo facevi, impazziva”.

Luis Alberto, il pensiero sulla squadra di Baroni

Infine su quanto sta facendo la Lazio di Baroni ecco il pensiero del Mago: Spero vinca lo scudetto. Il calcio di Baroni mi piace molto. All’inizio mo sembrava un po’ un’incognita ma adesso strega e stupisce. Tornare? Non tornerò mai in Italia, non c’è altro club al di fuori della Lazio in cui giocherei. Se in futuro dovessi fare l’allenatore magari sì, ma la mia carriera da calciatore finirà qui”.