Ligue 1, i talenti e le tv scappano: è l’anno della rinascita
Se prima occupava l’ultimo posto tra i top campionati d’Europa, quest’anno la Ligue 1 rischia di essere insediata dalla crescita di altre nazioni del mondo calcistico. Il fascino dei talenti che indossavano le casacche del Psg o della speranza di attirare appassionati da tutto il mondo, è definitivamente crollato quest’estate quando l’ultima grande stella, Kylian Mbappe, ha deciso di lasciare Parigi per vestire la camiseta blanca del Real Madrid. La Francia resta così orfana del suo ultimo grande talento, in una stagione che può essere interpretata come l’anno zero, quello della rifondazione. Non hanno funzionato le spese folli e troppi sono stati i fuochi di paglia di squadre come Monaco, Lione e Marsiglia che hanno provato a insediare l’egemonia parigina. Finisce così il tempo di Ibrahimovic, Lavezzi e Cavani, quello di Di Maria, Messi, Neymar, James Rodriguez, Falcao e il già citato Mbappe. Si apre una nuova parentesi per il Paris-Saint-Germain, come per tutto il calcio francese: quella della rinascita.
Nessun broadcaster italiano per la Ligue 1
A testimoniare il crollo vertiginoso subito dalla Ligue 1 non sono solo le sensazioni o i movimenti di mercato, ma il giudice supremo: l’appeal televisivo. Basti pensare – curiosità molto significativa, sottolineata da Tuttomercatoweb.com – che nessun broadcaster italiano ha acquistato i diritti per il campionato francese. Gli stessi diritti che, se in Lega speravano di vendere per 800 milioni di euro, si sono presto resi conto dell’impossibilità di superare quota 500.
I talenti fuggono: un sacrificio necessario per diventare grandi
La fuga di talenti è evidente, passa per Mbappe, ma anche per Kephren Thuram, per Todibo e Yoro, con il rischio che presto toccherà anche ad altri. Tutti ambiscono a campionati più competitivi, dove potersi davvero mettere in mostra a livello europeo e mondiale. E per i talenti che fuggono, entrano giocatori che sicuramente non conservano lo stesso fascino, ma attenzione a sottovalutarli. Sì, perché proprio sotto questo aspetto si nasconde la rinascita – o addirittura nascita – della nuova Ligue 1, in quei calciatori giovani ma promettenti che possono dar lustro a un campionato da tempo bistrattato. Basti pensare agli acquisti del Psg che ha sborsato più di 100 milioni per il diciannovenne Joao Neves e per il difensore ecuadoriano Willian Pacho, di soli 22 anni. Ma soprattutto al Marsiglia. L’OM ha scelto un allenatore che rappresenta una vera garanzia, come Roberto De Zerbi e gli ha messo a disposizione una squadra piena di volti giovani ma già di talento: Greenwood sarà l’uomo copertina, ma dietro si celano anche gli arrivi di Valentìn Carboni dall’Inter e Højbjerg dal Tottenham, senza dimenticarsi di Wahi e Brassier. Da non sottovalutare anche il Lione, anonimo negli ultimi anni, ma che si è mosso intelligentemente con gli acquisti di Niakhaté, Nuamah e Mikautadze