Leao sfida Vinicius: è l’occasione per dimostrare di non essere la sua “brutta copia”
Rafael Leão è al centro dell’attenzione, i fari sono puntati tutti su di lui. Se da un lato può essere vista come una cosa positiva, nel senso che è la stella potenziale del Milan, dall’altra non lo è. In questo momento resta solo “potenziale” non è la reale stella dei rossoneri, anche lui come tutta la squadra non brilla particolarmente e sta vivendo un momento complicato. In panchina per tre partite di fila in campionato, parte titolare in Champions League ma viene poi sostituito sull’1 a 1. Tutto questo da rumore e inevitabilmente da sorgere un interrogativo non solo sul suo futuro.
La sfida in Champions League
Martedì 5 novembre i rossoneri andranno a trovare il Real Madrid al Bernabeu, Ancelotti li ospiterà alla sua corte in un match affascinante se si pensa che sono, nella storia, le tra le squadre più vincenti nella massima competizione europea. Concentrandoci però solo sulla partita, sorge spontaneo il dubbio: Leao giocherà titolare o partirà dalla panchina? Le sensazioni che filtrano, per il momento, sono positive e dunque, dovrebbe esserci dal 1’. Fonseca ha parlato di gestione nel post gara col Monza, facendo i complimenti al suo giocatore aggiungendo anche: “Penso che sia pronto per Madrid”.
Le parole di Di Canio
Il portoghese dovrà rispondere per forza presente se chiamato in causa, un palcoscenico come quello del Bernabeu fa tremare le gambe ma è proprio in questo che dovrà trovare la forza. Si ritroverà a affrontare i Blancos e a faccia a faccia con Vinicius Jr, colui di cui rappresenta la brutta copia a detta di Di Canio. “Ormai ho capito cos’è Leão. Ora lo dico e poi non ne parlo più – ha spiegato l’ex calciatore – È come se mi dicessero: che orologio bellissimo che hai, Paolo! Se lo guardi da lontano. Cos’è: un Vinicius Junior? Un Thierry Henry? Ah no, aspetta… è un vintage? Un Robben? Ah! Ma è una copia! Una buona copia. Se lo osservi da vicino è una copia, anche fatta discretamente. Non proprio bene”.
In comune hanno lo stesso modo di intendere il calcio, con quella tendenza di “pavoneggiarsi” col pallone tra i piedi facendo divertire e divertendosi allo stesso tempo. C’è anche molto altro però, uno ha vinto da protagonista la Coppa dalle grandi orecchie e sfiorato il Pallone d’Oro, l’altro no. Per il portoghese sarà una vetrina importante e l’occasione di dimostrare di non essere la brutta copia riuscita male del brasiliano.