Calcio

L’Arabia tenta ancora Allegri: ci prova l’Al-Ahli

Il club saudita è in ritardo in campionato e vorrebbe ricominciare l'anno prossimo con il tecnico livornese
Allegri, Ferguson

Massimiliano Allegri potrebbe presto ripartire attraverso quella che a conti fatti sarebbe la sua prima esperienza professionale all’estero. Stando a quanto rivelato da Sky Sport, sull’ex allenatore di Milan e Juventus si sarebbe fatto avanti l’Al-Ahli, club di Riyadh attualmente al quinto posto nella Saudi Pro League e fin qui protagonista di una stagione ben al di sotto delle aspettative. Il club saudita, nel quale militano moltissime vecchie conoscenze del grande calcio europeo e della Serie A, tra cui Franck Kessié, Riyad Mahrez, Merih Demiral e Roger Ibañez, vorrebbe ripartire con il tecnico livornese per la prossima stagione (2025/26) sostituendo così l’attuale guida tecnica, l’ex Salisburgo Matthias Jaissle. L’Al-Ahli è in forte pressing su Max ed è pronto a convincerlo con una proposta potenzialmente faraonica. Intanto, visto il rendimento sotto le aspettative della squadra, per la seconda parte della stagione il club sta valutando un’altra opzione italiana come traghettatore: si tratta di Gabriele Cioffi, ex allenatore di Udinese e Verona.

Il titubante Max

Sono ancora sconosciute le intenzioni dello stesso Allegri, che in 20 anni di carriera non ha mai messo piede fuori dai confini nazionali facendo grandi cose con Cagliari, Milan e appunto Juventus prima del bruttissimo divorzio avvenuto alla fine della passata stagione. Non è peraltro il primo corteggiamento arabo pervenuto al livornese, che aveva ricevuto proposte anche dall’Al-Shabab, dove poi è arrivato Fatih Terim. E anche il Belgio ci aveva provato, offrendogli un ruolo da commissario tecnico gentilmente rispedito al mittente. Max per il momento aspetta e riflettete, attendendo anche eventuali chiamate dall’Italia. il Milan almeno per il momento si è sistemato con Conceicao, mentre la Roma rimane sempre alla finestra per il nuovo progetto che ripartirà dal prossimo anno. Il futuro dunque al momento è nebuloso, ma l’Arabia sta chiamando e non lo ha mai fatto con tanta forza e convinzione.