Calcio

La “Tregua di Natale”: quando il calcio fermò la Prima Guerra Mondiale

Alcuni soldati tedeschi e francesi interruppero i combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale e giocarono a calcio
Boavista
Pallone in rete (Getty Images)

La potenza dello sport che da sempre ha un ruolo pacificatore anche nei momenti più delicati e difficili della storia, è tramandata negli anni e con un ruolo fondamentale anche nella Prima Guerra Mondiale. Da tutti conosciuta come la Tregua di Natale, quel periodo in cui nel 1914, a ridosso della festività, è stato dato non ufficialmente il “cessate il fuoco” in varie zone del fronte occidentale. 

Non fu un evento organizzato, ma del tutto spontaneo

Non fu un evento organizzato, né universalmente diffuso perché in altre zone i combattimenti proseguirono. I membri delle truppe tedesche e britanniche abbandonarono nelle trincee incontrandosi nella “terra di nessuno” per scambiarsi auguri, fraternizzare e celebrare alcuni rituali religiosi. Il rapporto tra i due schieramenti divenne così amichevole da organizzare improvvisate partite di calcio. 

La nascita dell’evento

Iniziò tutto nella notte della Vigilia, quella del 24, quando i soldati tedeschi iniziarono a porre decorazioni natalizie nelle loro trincee nella zona di Ypres. La mattina del 25 una forte gelata indurì il terreno facendo disperdere l’odore del sangue e dei corpi deceduti, consentendo così ai diversi gruppi di incontrarsi a metà strada per rivolgersi gesti amichevoli, doni e due scambi col pallone. 

La diffusione della notizia

La notizia non fu diffusa immediatamente, divenne di pubblico dominio solo qualche giorno dopo. Il primo a riportarla fu il New York Times a poche ore dal Capodanno, in Inghilterra si dovette attendere il 1915. Non fu accolta con piacere e clamore in Germania

Le testimonianze

Sul quotidiano americano venne pubblicata la lettera di un medico della  Rifle Brigade che raccontò di “una partita di calcio giocata tra noi e loro davanti alla trincea”, mentre il 133esimo reggimento Reale Sassone parò di un match disputato “tra la formazione di Tommy e quella di Fritz”. Nomi con cui venivano indicati solitamente tedeschi e inglesi. A vincere furono i primi. 

La decisione della Uefa

La storia e gli eventi sono stati raccontati a più riprese in libri e film tra cui “Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia” di Christian Carion del 2005, mentre Silent Night, opera in due atti di Kevin Puts basata sullo stesso film, nel 2012 ricevette il Premio Pulitzer per la musica. La Uefa poi, ha incontrato l’agenzia londinese Designwerk e gli scultori della MDM per creare un monumento che commemorasse gli eventi.