La storia dal Brasile: a sei anni è già un colpo di mercato
Dal Brasile rimbalza in Italia la notizia che riguarda un “colpo” di calciomercato: Enrico Almeida Moreira passa infatti dal Flamengo al Corinthians. Ma perché tanto rumore? Semplice: il giocatore in questione altro non è che un bambino di sei anni, che grazie a papà Gustavo Moreira e mamma Daniela Almeida assomiglia già a una vera e propria star: poco meno di due anni fa, per la precisione nell’estate del 2023, i genitori hanno aperto infatti un profilo su Instagram mettendo in mostra gli incredibili mezzi tecnici, numeri e gol del figlio. Una scelta a conti fatti vincente: le sue magie sono attualmente seguite da più di 300.000 appassionati e il ragazzino è perfino seguito da un suo entourage, nel quale spunta anche un procuratore.
L’addio al “suo ex club”
Nel suo team ci sono anche degli esperti di comunicazione e proprio loro, assieme ai genitori, hanno rivolto a nome di Enrico un messaggio di addio al Flamengo: “Olá, Nação! È arrivato il momento di salutarci. Con il cuore pieno di emozioni, desidero esprimerti la mia profonda gratitudine per tutto quello che hai fatto per me. La Nação rubronegra mi ha accolto a braccia aperte e ogni volta che ho indossato questa maglia, per giocare o tifare, l’ho fatto con tanta grinta, amore e passione, proprio come dovrebbe essere. Nazione, spero che tu comprenda la mia decisione e che non sia triste per me. Io e la mia famiglia ci impegneremo al massimo per fare lo stesso. La tifoseria mi ha dato amore e affetto e mi ha insegnato il vero significato dell’essere un tifoso del Flamengo. Questo ricordo rimarrà per sempre impresso nella mia memoria. Vi adoro ragazzi! Una volta Flamengo, sempre Flamengo!”.
Modi discutibili
Questo messaggio di commiato ha fatto storcere il naso a tantissimi appassionati e addetti ai avori, in Brasile e non solo: la sensazione infatti è che attorno al piccolo Enrico si sia creato un carrozzone mediatico eccessivo, anche perché l’accordo con il Corinthians è infatti limitato a un’affiliazione di tipo formativo-educativo, relativa alle sole categorie giovanili e senza alcuna implicazione contrattuale professionale per la quale, da regolamento, non si parlerà prima dei 16 anni. L’esaltazione attorno al piccolo prodigio può dunque essere giusta e perfino divertente, ma sarebbe meglio non sfociasse in atteggiamenti eccessivi da parte di chi gli sta intorno: sono proprio quelli che portano a disperdere il talento e la gioia per i calcio.