Juventus, Tudor ritrova la Roma: l’episodio con Totti che ha fatto la storia

Roma – Juventus sarà una sfida cruciale, se non decisiva, per gli obiettivi di entrambe. Tudor, da neo allenatore bianconero, si ritrova subito di fronte un avversario che in lui non rievoca certo dolci ricordi. Alla mente torna quell’episodio avvenuto più di vent’anni fa con cui si è reso protagonista all’Olimpico, ma in quell’occasione da giocatore.
Il precedente del 2004
Era l’8 febbraio del 2004, la Vecchia Signora era allenata da Lippi e quella sera venne travolta dai giallorossi guidati da Capello. Un 4 a 0 netto, che non ammette repliche: un gol di Dacourt, doppietta di Cassano e il rigore trasformato da Totti. Una notte da incubo che viene ricordata per quel gesto di scherno dell’allora capitano nei confronti del croato.
Totti: “Ecco perché ho fatto quel gesto a Tudor”
A distanza di anni, l’ex calciatore romano ha spiegato: “L’ho fatto a Tudor perché mi aveva dato una gomitata sul muscolo e mi si era addormentato tutto il braccio. Un dolore atroce, mi veniva da piangere. Quando ci siamo incrociati di nuovo, quel gesto mi è venuto istintivo”.
Cassano, un altro protagonista di quella gara
Non solo Totti, anche Cassano ebbe il suo momento. La sua esultanza fuori controllo, dopo aver segnato il secondo gol decise di distruggere la bandierina dell’angolo spezzandola letteralmente in due. Anche in questo caso c’è stata una spiegazione: “Prima della partita mi prende ‘sta fissa di spaccare la bandierina. Vado dal mister che mi dà l’ok: ‘Se vinciamo ti autorizzo a farlo’, mi dice. Troppo facile, penso. Facciamo così: la spacco solo se vinciamo e faccio almeno una doppietta”. Lo ha raccontato in uno dei suoi libri.
Collina: “Perché hai fatto questa str****ta?”
Collina, arbitro dell’incontro, lo ha ammonito e su questo ha raccontato: “Viene e mi dice: ‘Antò, stai facendo una grande partita, state vincendo 4-0, perché fai ‘sta str***ata? (no, forse str***ata non l’ha detto, ma il concetto comunque era quello). ‘Hai ragione, ma avevo fatto una scommessa, tra me e me’, rispondo. ‘Se è così, che ti devo dire?’. E me lo sono abbracciato“.