L’Inter di Simone Inzaghi è pronta a scendere in campo in vista della sfida di Champions League contro l’Arsenal di Arteta. Un big match importantissimo per i nerazzurri che sfideranno i Gunners per la seconda volta nella storia. L’unico precedente risale infatti ai gironi di Champions della stagione 2003/2004 quando in campo c’erano giocatori del calibro di Vieri e Toldo da un lato e di Herny e Bergkamp dall’altro. In tutti questi anni sono cambiati non solo i giocatori e gli allenatori ma anche le società e i fatturati delle due squadre. Come riportato da Calcio e Finanza, infatti, a cavallo degli anni 2000 l’Inter fatturava il doppio dell’Arsenal con 92 milioni di ricavi per i nerazzurri e 45 per il club inglese. Successivamente il gap tra le due società si è ridotto fino a un sostanziale equilibrio proprio nella stagione 2003/2004 che vedeva l’Inter a 191 milioni e l’Arsenal a 187.
Inter-Arsenal, lo stadio e il salto dei Gunners
Tutto cambia però nel 2006 e, più precisamente, dalla costruzione da parte del club inglese dell’Emirates Stadium. Proprio lo stadio di proprietà, con un investimento di 500 milioni di euro, ha permesso ai Gunners di incassare cifre da capogiro fino agli oltre 130 milioni delle ultime due stagioni con l’Inter che invece ha toccato il record di 79 milioni nella stagione 2022/2023. A incidere sono anche i diritti televisivi: nel 2004/2005 l’Inter ha incassato circa 84 milioni come proventi televisivi dal campionato mentre l’Arsenal si è fermato a 54 milioni. Nel giro di vent’anni gli inglesi sono invece arrivati ad incassare fino a 200 milioni di diritti tv con l’Inter ferma a 101 milioni. Insomma dati chiari anche su come in questo ventennio la Premier abbia acquistato un blasone tale da doppiare praticamente la Serie A sul fronte dei fatturati.