Calcio

Fredy Guarin, l’ex Inter racconta il suo dramma: “Bevevo fino a 70 birre in una notte. Ho tentato il suicidio….”

Le parole dell'ex calciatore dell'Inter che ha raccontato la sua dipendenza dall'alcol
Fredy Guarin
Fredy Guarin (Getty Images)

Ha vestito le maglie di Inter, Porto, Boca Juniors e della nazionale della Colombia ma a volte dietro una carriera brillante si nasconde un vero e proprio abisso. Ne ha parlato un altro ex nerazzurro, Adriano, e ora lo fa anche Fredy Guarin che, in una lunga intervista rilasciata a Caracol Television, ha parlato della sua dipendenza dall’alcol che ha inevitabilmente cambiato la sua vita.

Guarin: “All’Inter mi ubriacavo e poi segnavo, pensavo fosse normale”

Per partire dall’inizio bisogna riavvolgere il nastro e tornare a 10 anni fa quando vestiva la maglia dell’Inter e fu vicinissimo a un passaggio alla Juventus, bloccato poi dai tifosi nerazzurri. In quegli anni Guarin inizia a bere e a trovare nell’alcol un rifugio dai problemi: Mi ubriacavo due giorni prima della partita e poi segnavo, la squadra vinceva. Credevo fosse normale, ma era una mancanza di coscienza. Bevevo a casa, in discoteca, al ristorante. Sapevo di sbagliare con la mia famiglia, ma non avevo limiti. Sono stato dieci giorni completamente ubriaco, mi sono svegliato con una birra al mio fianco”.

“In Cina bevevo ogni giorno, poi l’abisso in Sudamerica”

Così il colombiano decidere di cambiare aria: lascia Milano e vola in Cina ma le cose invece di migliorare peggiorano: “In Cina bevevo tutti i giorni, dopo ogni allenamento”, racconta ma il fondo lo tocca quando poi torna in Sudamerica, nel Vasco da Gama, in concomitanza con l’arrivo del Covid: Bevevo 50, 60, 70 birre in una notte. Andavo nelle favelas, lì in Brasile; andavo con qualunque ragazza senza protezione, mi abbandonavo completamente. Andavo a cercare il pericolo, l’adrenalina; volvo vedere le armi, il movimento, non mi preoccupavo di nulla”.

Guarin: “Ho tentato il suicidio, a salvarmi una rete”

Insomma anni di vera e propria disperazione che lo portano anche a tentare il suicidio: “Abitavo al 17° piano e volevo gettarmi dal balcone. Saltai, ma una rete mi salvò. Non capivo cosa stessi facendo”, queste le sue parole e il suo messaggio che spera possa aiutare chi vive la stessa situazione: “Parlo di questo perché voglio toccare i cuori di molte persone e fare in modo che non si sentano sole“.