Fiorentina, Gosens: “Bove vuole tornare a giocare. Il suo malore ci ha scosso”
Primo dicembre 2024, al Franchi di Firenze si gioca la sfida tra Fiorentina e Inter. Intorno al minuto 17 Edoardo Bove viene colpito da un malore e stramazza al suolo. Sono attimi di terrore e caos, in campo e sugli spalti. Intervengono i soccorsi che trasportano subito il centrocampista romano all’Ospedale Careggi. Per fortuna il calciatore non è in pericolo di vita, ma gli viene installato un defibrillatore sottocutaneo che gli impedirà di giocare in Italia.
Malore Bove, il retroscena negli spogliatoi al Franchi svelato da Dimarco
Gosens sul malore che ha colpito Bove
A quasi due mesi di distanza da quel terribile tardo pomeriggio, Robin Gosens, parlando al podcast Copa Ts, ha ripercorso quanto accaduto: “Penso che l’incidente di Bove abbia avuto un grande impatto sul gruppo. Anche io l’ho vissuto profondamente. L’immagine di lui a terra mi è rimasta impressa per molto tempo, anche perché sono stato uno dei primi ad accorrere. La sua assenza, anche in campo, si è fatta sentire: lui faceva davvero la differenza. Il suo malore ci ha tolto, anche se inconsciamente, delle forze mentali. Da fuori può essere difficile capire cosa abbiamo vissuto. Viviamo in una società in cui siamo tutti costretti a concentrarci solo su come andare avanti. Dopo soli tre giorni eravamo di nuovo in campo contro l’Empoli. A volte sembra che ci manchi equilibrio. Ci sono cose che sono più importanti del calcio, e Edo era una di queste. In quel momento abbiamo avuto tutti molta paura. Situazioni come questa possono capitare a chiunque, anche a te. Io rimasi davvero scioccato. Ha solo 22 anni. Ogni giorno facciamo test di forza e resistenza, eppure lui è crollato senza che nessuno sappia ancora oggi il perché. Io sono una persona che affronta questi temi, anche se sono difficili. Sono momenti in cui ti metti in discussione. Ora Edo è sempre con noi, e questa è una grande fortuna. Mi dice spesso che vuole tornare a giocare presto. Credo che questa sua voglia lo stia aiutando moltissimo. Con il defibrillatore interno non potrà più giocare in Serie A, ma magari all’estero…”.