Fiorentina, Commisso nei guai: attaccò la MLS con profili falsi
Come racconta Front Office Sports Rocco Commisso, attuale proprietario della Fiorentina e figura centrale del calcio statunitense negli anni passati, è finito al centro di un’incredibile legale tra la NASL (North American Soccer League), la MLS (Major League Soccer) e la Federcalcio statunitense (USSF). Il procedimento che si sta svolgendo negli Stati Uniti e che lunedì scorso è giunto al suo nono giorno di udienza, vede sul banco degli imputati il patron viola per aver utilizzato account anonimi su Twitter (ora X) per attaccare i vertici del calcio americano. Un caso nato dalla decisione della US Soccer, nel settembre 2017, di non rinnovare la licenza della NASL come seconda divisione del calcio statunitense, lega poi andata in fallimento di cui lo stesso Commisso era presidente. della lega. Proprio in quel campionato infatti militavano i suoi New York Cosmos, club che non partecipa più a competizioni nazionali dal 2021 ma di cui il numero uno di Mediacom è ancora a tutti gli effetti proprietario.
Un contenzioso che parte da lontano
Sentendosi danneggiato, il patron viola ha intentato una causa contro MLS e USSF per ottenere un risarcimento di 170 milioni di dollari. Parallelamente, attraverso l’account anonimo Global Soccer Fan, ha ripetutamente attaccato il commissioner della MLS, Don Garber, e l’ex presidente della Federcalcio statunitense, Sunil Gulati, paragonando i due perfino a figure controverse come Harvey Weinstein e Bernie Madoff. Il patron della Fiorentina ha ammesso di aver scritto in prima persona quei tweet e di aver aperto un secondo account sotto il falso nome di Virgil Kane, delegando anche il proprio responsabile delle relazioni pubbliche alla gestione degli attacchi sui social. L’imprenditore ha inoltre cercato di influenzare il network televisivo Fox, provando a far sollevare dall’incarico l’analista Alexi Lalas, ex giocatore peraltro con un passato anche nella nostra Serie A, per aver criticato la sua causa contro MLS e USSF. Commisso, come riportato nei dettagli su Calcio e Finanza, avrebbe espresso profondo rammarico per le sue azioni: “Non mi sento bene per quello che ho fatto, perché non è da me. Ho smesso di usare Twitter e non pubblico più nulla sui social da cinque o sei anni. Sono felice di essermene allontanato”.