Calcio

È morto Schillaci, simbolo di Juve e Inter che sfiorò Mondiale e Pallone d’Oro

Non ce l'ha fatta Totò Schillaci dopo una lunga battaglia contro un male incurabile, ci lascia così uno dei simboli di Italia '90
Schillaci
Schillaci

Salvatore Schillaci è morto. Questa è la tragica notizia che purtroppo, dopo le complicazioni di ieri, era nell’aria ma nessuno aspettava di ricevere. Da tempo Totò, come ormai veniva chiamato da tutti fin dai tempi di Messina, era in guerra con un tumore al colon retto che nelle scorse settimane aveva portato a un aggravamento delle sue condizioni, fino a questa mattina, quando è stata comunicata la notizia della sua dipartita. Un evento doloroso per la famiglia, per i tifosi di Inter, Juve e Messina, ma anche per tutto il calcio italiano, e non solo.

La carriera e il Pallone d’Oro sfiorato

Schillaci aveva deliziato tutti con i suoi gol, con la sua immensa qualità, fino a raggiungere l’apice della propria carriera a nel 1990 quando, dopo aver alzato al cielo con la maglia bianconera una Coppa Italia e una Coppa Uefa, ha sfiorato l’impresa con l’Italia in un Mondiale di cui fu protagonista assoluto. Premiato come capocannoniere e come miglior giocatore, quella stagione lo portò al secondo posto della graduatoria per il Pallone d’Oro, dietro solamente a Lothar Matthäus. Negli anni seguenti ricordò quell’anno con queste parole:

«Nemmeno un folle avrebbe mai potuto immaginare cosa mi stava per accadere. Ci sono periodi nella vita di un calciatore nei quali ti riesce tutto. Basta che respiri e la metti dentro. Per me questo stato di grazia è coinciso con quel campionato del mondo. Vuol dire che qualcuno, da lassù, ha deciso che Totò Schillaci dovesse diventare l’eroe di Italia ’90. Peccato che poi si sia distratto durante la semifinale con l’Argentina. Una disdetta: abbiamo preso solo un gol in quell’edizione dei mondiali, e quel gol ci ha condannati».