Calcio

Dal Manchester United al carcere: l’incredibile parabola di Anderson

L'ex centrocampista brasiliano, passato anche dalla Fiorentina, è stato condannato per non aver pagato l'assegno di mantenimento ai figli
Anderson Luís de Abreu Oliveira con la maglia del Manchester United
Anderson Luís de Abreu Oliveira con la maglia del Manchester United (Getty Images)

Dalle stelle alle stalle, o meglio, dal campo alle sbarre. È questa la triste vicenda che vede coinvolto l’ex calciatore brasiliano Anderson. L’uomo, infatti, è stato condannato dal tribunale di Rio Grande do Sul a una pena detentiva di 30 giorni da scontare presso l’Istituto Penale Irmão Miguel Dário a causa del mancato pagamento dell’assegno di mantenimento ai figli avuti nel precedente matrimonio. La “cauzione” per ritornare in libertà ammonta a 55.650 euro, la cifra non corrisposta dall’ex centrocampista.

Anderson e i precedenti problemi con la giustizia

Il 36enne, però, non è la prima volta che ha problemi con la giustizia: già nel 2021 era tornato alla ribalta per l’accusa di partecipazione attiva a movimenti illeciti di denaro. Era salito sul banco degli imputati insieme ad altre 7 persone per una truffa grazie alla quale avrebbe sottratto oltre 5 milioni e mezzo di euro. Il tutto era stato compiuto attraverso la gestione fraudolenta online di criptovalute ai danni di una azienda quotata in Borsa.

La carriera di Anderson

Cresciuto calcisticamente in patria, nel Gremio, a portare Anderson in Europa fu il Porto. Ai Dragoes mette in mostra tutto il proprio potenziale tanto da convincere Sir Alex Ferguson che lo vuole con lui al Manchester United. Nei suoi otto anni ai Red Devils, dal 2007 al febbraio 2015, instaura un buonissimo rapporto con Cristiano Ronaldo e vince praticamente tutto mettendo in bacheca quattro Premier League, cinque Community Shield, due Carabao Cup, una Champions League e un Mondiale per Club. Prima di lasciare il club inglese per tornare a casa, all’Internacional di Porto Alegre, fa una fugace apparizione anche in Serie A indossando la maglia della Fiorentina da gennaio a giugno 2014 (otto presenze con la Viola). Coritiba e Adana Demirspor (Turchia) le ultime squadre della sua carriera prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2019 a soli 31 anni. Otto presenze con il Brasile, collezionate fra il 2007 e il 2008, gli bastano per vincere la Copa America 2007 in Venezuela e il bronzo ai Giochi olimpici di Pechino 2008.