Inzaghi come Herrera: Simone nella storia dell’Inter

L’Inter è in semifinale di Champions League: dopo il successo per 2-1 dell’andata Allianz Arena che ha interrotto la striscia di imbattibilità interna di 22 gare europee per i bavaresi, i nerazzurri hanno fermato sul 2-2 i tedeschi al Meazza conquistando così il pass per il prossimo turno dove se la vedranno contro il Barcellona (andata in Spagna mercoledì 30 aprile e ritorno a San Siro martedì 6 maggio). I campioni d’Italia hanno interrotto così un altro tabù visto che avevano incassato ben quattro sconfitte in altrettante gare interne nei precedenti.
Inter-Bayern Monaco 2-2: la cronaca
Dopo un primo tempo molto equilibrato, in avvio di ripresa Kane porta avanti gli ospiti con un bel diagonale. Il gol subito, però, risveglia i padroni di casa che nel giro di tre minuti la ribaltano grazie alla zampata di Lautaro Martinez e il colpo di testa di Benjamin Pavard, ex della sfida. L’incornata di Dier regala poi un finale ad alta tensione, ma al triplice fischio scoppia la festa in campo e sugli spalti.
Inzaghi sempre più nella storia dell’Inter
Un risultato straordinario per Simone Inzaghi che, come sottolinea Opta, diventa il secondo allenatore della storia dell’Inter a raggiungere la semifinale di Coppa Campioni/Champions League in due stagioni differenti. Il tecnico piacentino, infatti, vi era riuscito anche nel 2023, quando aveva addirittura conquistato l’ultimo atto perdendo 1-0 a Istanbul contro il Manchester City di Pep Guardiola (rete decisiva di Rodri). Prima di lui vi era riuscito solo Helenio Herrera, che aveva raggiunto almeno la semifinale quattro volte di fila dal 1964 al 1967 trionfando nelle prime due edizioni: 3-1 contro il Real Madrid (doppietta di Mazzola e gol di Milani) al Prater di Vienna e poi 1-0 contro il Benfica firmato Jair proprio a San Siro.
Le parole di Inzaghi
Grande felicità per Simone Inzaghi che al termine del match commenta: “Bellissima serata vissuta insieme ai nostri tifosi in uno stadio che ci ha aiutato tantissimo. Abbiamo affrontato una squadra fortissima, ma la squadra voleva fortissimamente questa qualificazione e ha fatto due grandi partite a Monaco e oggi. Ci siamo aiutati tutti e solo così si strappa la qualificazione contro una squadra forte come il Bayern. Abbiamo avuto tanta lucidità, abbiamo preso il gol in un momento dove avevamo iniziato benissimo il secondo tempo e pensavamo che si potesse fermare il gioco visto Mkhitaryan a terra con le mani in volto. Siamo stati bravi a reagire e trovare i gol con Lautaro e Pavard, poi nel finale il Bayern con l’ingresso di giocatori come Gnabry e Coman ha alzato l’intensità ma siamo stati bravi”. L’allenatore nerazzurro chiarisce poi per chi fosse il cartellino giallo estratto da Vincic nel finale di partita: “No, non è per me è per Dimarco. Fortunatamente non ha coinvolto né me né Bastoni, altrimenti saremmo stati in tribuna a Barcellona”. Tornando sulla gara chiosa: “Bisogna sempre calcolare il valore dell’avversario, una squadra difficilissima da affrontare. A San Siro aveva vinto quattro volte su quattro, sapevamo che ci sarebbero state delle difficoltà in questo quarto di finale ma la qualificazione ci ripaga delle sofferenze e delle fatiche di questo periodo difficilissimo. Starà a noi giocare al meglio questa semifinale, dobbiamo cercare di recuperare qualche giocatore perché non è facile giocare ogni 72 ore ma dobbiamo goderci queste serate. Tutti noi, staff, giocatori, società e tifosi dobbiamo essere felici per questa vittoria e questa semifinale raggiunta che è un motivo di grande orgoglio per tutti”.
Ranking UEFA e quinto posto Champions: l’Italia si avvicina alla Spagna