Coppe Europee

Da Pallone d’Oro a Belgrado, flop a Milano: Pancev, il doppio ex di Inter-Stella Rossa

L'attaccante macedone ha vissuto i suoi anni migliori in Serbia vincendo per ben tre volte il titolo di capocannoniere. In nerazzurro, invece, andò malissimo
Darko Pancev ai tempi dell'Inter
Darko Pancev ai tempi dell'Inter (Getty Images)

Vi abbiamo già parlato degli unici precedenti tra le due formazioni, stavolta, però, vi raccontiamo la storia di un grande doppio ex della sfida tra Inter e Stella Rossa: Darko Pancev. L’attaccante macedone, messosi in mostra in patria con la maglia del Vardar, nel 1988 si trasferisce a Belgrado e con i biancorossi diventa uno dei migliori centravanti sulla scena mondiale.

Pancev e l’epopea alla Stella Rossa

Per tre stagioni di fila si laurea capocannoniere del campionato serbo: 25 gol nel 1990 e nel 1992, addirittura 35 nel 1991, anno in cui trascina i suoi alla conquista della Coppa dei Campioni, vince la Scarpa d’Oro e, insieme al connazionale Savicevic e al tedesco Matthäus, si piazza alle spalle di Papin nella classifica per il Pallone d’Oro. Pancev sembra ormai inarrestabile, così nel 1992 Ernesto Pellegrini sbaraglia la concorrenza di Real Madrid, Barcellona e Milan (che opta successivamente per Savicevic), portandolo alla corte di Osvaldo Bagnoli sborsando una cifra intorno ai 14 miliardi di Lire.

Inter, Pancev si trasforma da cobra a…ramarro

In nerazzurro, però, è un vero e proprio flop e da “il Cobra”, come veniva soprannominato, si trasforma in un ramarro. Eppure sembrava andare tutto bene all’inizio: all’esordio in Coppa Italia contro la Reggiana realizza una tripletta mentre al ritorno a San Siro, il 2 settembre, segna altri due gol in meno di 20 minuti. All’improvviso, però, l’incantesimo svanisce, la Gialappa’s lo prende di mira così come il pubblico del Meazza che lo riempie di improperi. Lui, però, è imperturbabile: “Tifosi fischiano, giornalisti criticano… Importa sega a me, io domani compro Ferrari”, commenta il macedone che successivamente ammetterà che “l’Inter è stato il più grande errore della sua vita”.