Calcio

Chelsea, Maresca per ripartire: tutti gli italiani vincenti in Inghilterra

Il Chelsea ripartirà da Maresca per dar vita a un nuovo ciclo, i Blues sono soliti puntare sugli allenatori italiani per tornare a vincere in Premier
Maresca, Chelsea
Maresca, Chelsea

La Premier League sta per riaprire i battenti. Il campionato più bello del mondo è pronto a far entusiasmare i suoi appassionati tra la consapevolezza delle certezze e l’attesa delle novità che questa stagione è pronta a proporre. Come sempre il Manchester City competerà per vincere, puntando al suo quinto titolo consecutivo, con l’Arsenal pronto a dargli fastidio. Il Tottenham e il Liverpool proveranno ad inserirsi, il Manchester United a tornare in Champions League, con Aston Villa e Newcastle a caccia di conferme dal sapore europeo. E il Chelsea? All’appello mancano solo i Blues. La squadra più lunga del mondo sta continuando ad operare sul mercato nonostante il sovraffollamento in rosa. Una situazione che il ‘nostro’ Enzo Maresca dovrà gestire con particolare attenzione, selezionando tutti quegli elementi consoni e idonei al suo calcio, oltre che forti. Sarà lui a portare il tricolore oltre il Vallo di Adriano, a rappresentare l’Italia in Inghilterra come prima di lui hanno fatto, con straordinari risultati, i suoi predecessori e connazionali.

Gianluca Vialli, l’allenatore-giocatore

L’apripista è Gianluca Vialli. L’ex attaccante di Juve e Sampdoria nel 1998 accetta un ruolo molto particolare propostogli dalla dirigenza del Chelsea: quello di allenatore-giocatore. Una novità sorprendente e che porta in casa Blues risultati straordinari. Nel giro di due anni, fino al 2000, Vialli con cravatta al collo e scarpini ai piedi vince cinque trofei: una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una Coppa di Lega, una FA Cup e una Charity Shield.

Ranieri, lord d’Inghilterra e leggenda del Leicester

Forse non tutti lo sanno, ma l’impresa di Ranieri con il Leicester City si pone nel mezzo tra altre tre avventure inglesi. La prima in assoluto fu dal 2000 al 2004, quando il Chelsea – dopo la parentesi fortunata con Vialli – decide di puntare sul tecnico romano con buoni risultati, ma senza trofei. Poi, dopo quelle con i Foxes, nel 2018-2019 tornò a Londra per allenare il Fulham e nel 2021/2022 sedette sulla panchina del Watford. Inutile dire, però, che la vittoria della Premier League 15/16 da neopromosso con il Leicester è la più importante di tutte, probabilmente tra le imprese più grandi della carriera di Claudio Ranieri.

La doppia esperienza di Re Carlo

Passeranno 5 anni prima che un altro allenatore italiano torni su una panchina di Premier League e a puntare sul nostro Paese è ancora una volta, con ottimi risultati, il Chelsea. I londinesi nel 2009 decidono di ripartire da Carlo Ancelotti che in una sola stagione (su due) vince: il campionato 2009/2010, la Community Shield all’esordio e la FA Cup. A distanza di 10 anni, Ancelotti torna di nuovo in Premier, stavolta sulla panchina dell’Everton chiudendo però con un dodicesimo posto il primo anno e con un decimo il secondo.

Di Matteo, dal West Brom a Campione d’Europa (quasi) per caso

Se citiamo il nome di Roberto Di Matteo viene in mente la finale di Champions League vinta con il Chelsea nel 2012, quando Drogba decise di giocare da solo contro il Bayern Monaco, battendolo ai rigori. In realtà prima di quell’esperienza già nel 2009 l’ex difensore della Lazio si era trasferito oltremanica, quando gli venne affidata per due anni la panchina del West Bromwich. Una buona esperienza che convinse la dirigenza dei Blues a puntare su di lui come traghettatore quando nel 2012, a tre mesi dalla fine del campionato, esonerarono Villas Boas di cui Di Matteo era assistente. Da allenatore ad interim vinse la Champions League e la finale di FA Cup, chiudendo la stagione con due trofei. E per fortuna che doveva essere solo un traghettato! Il suo terzo capitolo inglese fu nel 2016, alla guida dell’Aston Villa in Championship.

Mancini all’origine del grande City

Se oggi il Manchester City è una delle squadre più forti del mondo tantissimo lo deve all’Italia e in particolar modo a Roberto Mancini. L’ex c.t. azzurro, nel 2009 (anno florido per gli allenatori italiani in Inghilterra) vene chiamato da Citizens per guidare i primi passi dell’ascesa del club. Il Mancio resterà su quella panchina per 4 anni, prima di dire addio. Un periodo in cui, dopo un biennio di costruzione, nella stagione 2011/2012 riporta il Manchester City sul tetto della Premier a distanza di 44 anni dall’ultima volta, con un gol di Aguero nel finale che scrive la storia soffiando il titolo ai rivali dello United. Una favola straordinaria che proseguirà poi con le vittorie di una FA Cup e una Community Shield.

Conte e una lunga storia con Londra, dai Blues agli Spurs

Le avventure inglesi di Antonio Conte si sono svolte tutte nella stessa città: Londra. Come sempre, a puntare sugli italiani è il Chelsea e spesso anche a ragione. I risultati dell’attuale tecnico del Napoli sulla panchina Blues confermano l’acutezza di una dirigenza che, dopo il decimo posto dell’anno prima, puntando sull’allenatore pugliese nella stagione 16/17 torna a vincere il campionato con ben 7 punti di distacco dal Tottenham, per poi alzare al cielo la stagione dopo la FA Cup. A proposito di Tottenham, è con gli Spurs che nel 2021 Conte torna in terra inglese, prendendo il club in corsa e portandolo al quarto posto – e quindi in Champions League – al primo tentativo. Meno fortunato, invece, il secondo anno quando arrivano ben distanti dalle prime posizioni.

Sarri, l’ultimo italiano vincente in Inghilterra

L’ultimo allenatore italiano ad aver alzato un trofeo con una squadra inglese è Maurizio Sarri. Il tecnico toscano in Inghilterra – soprattutto il primo anno – è stato apprezzato per quel ‘Sarri-ball’ che faceva impazzire i giocatori Blues. Un calcio che ha portato un giocatore come Eden Hazard ad esprimersi al massimo livello e che ha permesso al Chelsea di arrivare in finale e vincere nella stagione 2018/2019 la seconda Europa League della sua storia, chiudendo il campionato al terzo posto. L’estate seguente decide di lasciare per far ritorno in Italia e allenare la Juve.

Da Di Canio a De Zerbi, passando per Zola e Lombardo: gli altri azzurri d’oltremanica

A quelli citati se ne aggiungono altri che in Inghilterra non avranno vinto nulla, ma in parte hanno fatto la loro bella figura. In contemporanea con Vialli, nel 1998 ad Attilio Lombardo venne assegnata la panchina del Crystal Palace che condurrà fino al termine della stagione. Tornò poi come assistente di Mancini al City. Dieci anni dopo, invece, toccò a Gianfranco Zola che guidò per due anni il West Ham, prima di far ritorno in Football League con il Watford nel 2012 e il Birmingham City nel 2016. Anche per lui ci fu spazio per un’avventura da collaboratore nello staff di Sarri nell’esperienza al Chelsea. Durerò solo pochi mesi, invece, l’esperienza di Paolo Di Canio al Sunderland nel 2013, tra polemiche per regole troppo ferree soprattutto sul tema social e cellulari. Nel 2016 Francesco Guidolin provò a lasciare l’Italia per guidare lo Swansea, ma anche per lui l’avventura durò poco, mentre riuscì a resistere per una stagione, 16/17, Walter Mazzarri sulla panchina del Watford. Il migliore, in termini di risultati, però è stato Roberto De Zerbi che con il Brighton nel 2023 ha centrato una storica qualificazione in Europa League, passando i gironi da primo l’anno seguente per poi, però, uscire con la Roma. Oggi ha rescisso il contratto e allena il Marsiglia.